L’oppio afghano finanzia le campagne elettorali (statunitensi)?
par Andrea Intonti
giovedì 11 luglio 2013
In che modo l'oppio afgano ha inciso sulla scelta degli Stati Uniti di intervenire nel territorio del paese, e quale relazione ha questo con le lobby farmaceutiche americane?
Washington (Stati Uniti) - Quanto ha inciso il ruolo delle grandi case farmaceutiche nel dare il via all'invasione dell'Afghanistan? Una domanda che solo all'apparenza può apparire “complottista” e che diventa lecita se si considera il ruolo giocato dai brevetti per l'accesso ai farmaci essenziali o il progetto di Auschwitz II, quando la Bayer utilizzava i deportati come “porcellini d'india” per testare i medicinali e che, sommati insieme, danno una risposta eloquente alla domanda.
Nello scorso biennio (2011-2012) tra le società che hanno aperto di più i cordoni della borsa troviamo la Pfizer e la Abbott Laboratories, quest'ultima fino allo scorso anno in contatto con l'amministrazione Obama attraverso William Daley, capo di gabinetto dell'attuale Presidente fino alle dimissioni, che aveva preso nel 2011 il posto di Rahm Emanuel. Oltre a tale incarico – in aggiunta ad una attività nel settore privato che lo ha portato nel consiglio di amministrazione della AL e in quello della J.P. Morgan Chase – Daley aveva ricoperto il ruolo di Segretario al commercio sotto l'amministrazione Clinton (1993-2001).
Con 1.929.465 milioni di dollari, Barack Obama risulta essere il candidato che ha ricevuto più finanziamenti dal settore farmaceutico nel 2012, seguito con un finanziamento di 1.802.513 milioni di dollari proprio da quel Mitt Romney che lo ha sfidato alle elezioni qualche mese fa. Discorso non troppo diverso da quanto avvenuto per quelle che dovevano essere le “elezioni del cambiamento”, che vedono ancora Barack Obama al primo posto per finanziamenti (2.475.336 milioni di dollari), seguito dall'altro sfidante diretto John McCain (826.802 dollari), Hillary Clinton (780.489 dollari) e Romney (376.361).
Nel 2001, all'epoca della guerra in Afghanistan, l'inquilino della Casa Bianca non era Barak Obama ma George Walker Bush. Per "grandi elettori" come le case farmaceutiche, l'unica differenza è il nome verso cui indirizzare i finanziamenti.
Già pubblicati:
[1-Afghanistan, l'editto anti-oppio e lo "strano" tempismo di una guerra che non finirà, 9 luglio]
[2- Il Signor Smith svela la "Missione oppio". Intervista a Giorgia Pietropaoli, 10 luglio]