L’ombra di Matteo Renzi sul futuro dell’Italia

par pierobonicellidellavite
venerdì 11 luglio 2014

Il titolo è volutamente ambiguo perchè il futuro dell' Italia è nelle mani di Renzi ma le sue azioni sono sia coraggiose che timide. 

Sono un estimatore di Renzi per la sua capacità di comunicazione, il coraggio delle sue parole e il cambiamento epocale che ha portato nel PD. Non interessa il PD in quanto tale ma la incredibile trasformazione da partito ultraconservatore a partito riformista. In altro articolo ho paragonato l'azione di Renzi a quella di Tony Blair nel cambiamento del partito laburista inglese. 

Di questa trasformazione tutti possiamo rallegrarci perché elimina le pregiudiziali ideologiche a favore di una politica del fare le cose. L'ultimo battibecco di Renzi con BundesBank è un capolavoro di abilità politica. La distruzione di un tabù e della decennale sudditanza politica del PD verso la Germania unita ad una punta di orgoglio nazionale. 

Queste sono le capacità dell' uomo che si è costruito un credito nel paese che va ben oltre il 40% dei voti del PD alle ultime elezioni europee. È questo il punto chiave di un ragionamento che dalle parole deve ora indirizzarsi ai fatti. 

La capacità di un leader si misura da ciò che realizza. Alla fine contano i fatti.

L'Italia è un paese malato: l'elenco delle malattie è lungo. La capacità del buon medico è di curare le cause non i sintomi. Quando le malattie sono tante e diffuse bisogna sapere identificare e curare la malattia più grave. I tumori malagni primi si asportano chirurgicamente poi si cura il malato. 

È questo il punto dolente delle azioni di Matteo Renzi. Due aspetti sono utili a illustrare l'assunto.

Il problema più grave dell' Italia è l'economia. Il crollo del mercato del lavoro è la conseguenza della crisi economica . Il problema del lavoro si risolve solo risolvendo la crisi economica. Non il contrario. La iniziativa di Renzi di portare in busta paga 80 euro in più ai lavoratori è semplicemente fumo negli occhi. Lo sviluppo economico è legato alla capacità di spesa dei cittadini nel loro complesso e non ad una sottoparte di questi. Dare 80 euro ai lavoratori ma togliendoli a tutti gli italiani con tasse aggiuntive, non ha alcuna valenza nel rilancio dell' economia. La capacità di spesa degli italiani non cambia anzi globalmente è peggiorata perchè le tasse aggiuntive sono ben superiori ai benefici dati ai soli lavoratori.

Questo fatto è grave perché denota una scarsa conoscenza dei principi base dell'economia.

Se in una famiglia il marito guadagna 80 euro in più ma la famiglia nel complesso paga 100 euro di tasse in più, il saldo è negativo. La capacità di spesa è diminuita cioè la famiglia è più povera di prima. I cittadini sono più poveri di prima. L'Italia è economicamente messa peggio di prima. Questa è la situazione del 2014. 

Diversa sarebbe stata la situazione se il beneficio degli 80 euro fosse stato pagato con tagli alla spesa pubblica, cioè tagli al potere dei politici! In tal caso il saldo sarebbe stato positivo per parte dei cittadini ed in complesso per la economia del paese.

Il secondo aspetto degno di esame è la riforma del Senato. Si era partiti parlando di eliminazione del Senato che poi è diventata la riforma del Senato. Il dibattito si sta focalizzando su preferenze sì o no. Ora ai cittadini ciò interessa ben poco perché qualunque sia la formula adottata la sostanza resta quella di una Istituzione costosissima ove gli USA hanno 100 senatori e noi 340, ciascuno dei quali costa il doppio di un Senatore americano! Cosicchè il vero problema, che è la diminuizione della burocrazia politica e dei costi della politica, viene, come al solito, dimenticato!

La triste conclusione è che la musica è sempre la stessa: tutto cambia perché niente cambi!

La partenza operativa del governo Renzi sembra ripercorrere le strade fallimentari del passato. La riduzione della spesa pubblica e la corrispondente diminuzione delle tasse sono sempre per domani mai per oggi. Domani... cioè mai!

Nonostante tasse in continuo aumento il debito pubblico italiano continua a salire. E la resa dei conti si avvicina ogni giorno di più. Qui non centra niente la politica della Unione Europea, le responsabilità sono solo dei nostri politici.

È opportuno ricordare che le previsioni 2013 erano che ci fosse la ripresa. Ora la ripresa è rimandata al 2014 e 2015, ma intanto tutte le statistiche pubblicate ad oggi, luglio 2014, dicono il contrario: il paese va sempre peggio!

Purtroppo il credito che Renzi si è guadagnato e le speranze che gli italiani ripongono in lui sono prossime a subire un duro colpo. 


Foto: Palazzo Chigi/Flickr

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