L’istantanea delle sculture viventi di Tino Sehgal

par PanoraMI
lunedì 8 dicembre 2008

This is so contemporary, contemporary, this is so contemporary, contemporary… (Tino Sehgal, 2005).
Credo siano queste le parole che meglio descrivono l’invenzione e la genialità del giovane artista tedesco Tino Sehgal.

Tra l’imponenza delle grandi opere d’arte esposte nelle meravigliose sale della Villa Reale, trovano, in maniera assolutamente originale, la loro dimensione e il loro valore le sculture viventi di Sehgal, dando vita ad un inatteso connubio fra la grandiosità eterna dei capolavori esposti nella galleria d’arte moderna e l’istantanea, ma altrettanto straordinaria, espressività dell’arte contemporanea di questo grande artista. Le sue opere, infatti, esistono come una leggenda orale che deve essere raccontata senza poter essere illustrata o riprodotta nella sua complessità ed interezza: in questo modo l’artista mostra l’eccezionalità della sua esperienza “diretta e fisica dell’arte”.

È l’arte di corpi che si intrecciano, che si muovono nello stesso spazio dello spettatore, il quale viene sempre più coinvolto, divenendo così fruitore e protagonista dell’opera d’arte: si tratta di vere e proprie coreografie attuali ma anche ricche di riferimenti alla storia e al passato.


Per la prima volta nella sua storia, la Villa Reale di via Palestro si apre all’arte contemporanea, ospitando la mostra- installazione di Tino Sehgal, nella quale le immagini e i suoni si amplificano in una molteplicità di visioni e sensazioni. Grazie all’iniziativa delle mostre nomadi della Fondazione Nicola Trussardi, che da tempo riscopre gli spazi e la monumentalità di alcuni prestigiosi luoghi milanesi, anche la nostra città può emozionarsi, divertirsi e riflettere su un pezzo dell’arte contemporanea, entrando a far parte del percorso espositivo di Tino Sehgal e curato da Massimiliano Gioni.

Questa mostra, davvero, non si può raccontare: il consiglio, dunque, è quello di ritagliarsi un po’ di tempo (la mostra resterà allestita fino al 14 dicembre) per provare l’esperienza di questa arte contemporanea, cogliendone la carica espressiva e l’innovazione, valorizzando inoltre uno degli ambienti più prestigiosi e maestosi della monumetalità milanese.

Francesca Misiano


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