L’inganno della nuova legge elettorale

par Giorgio D.
venerdì 30 novembre 2012

In questi giorni, la politica sta dando il peggio di sé. Voi direte: “Come al solito!”. No, sta facendo peggio del solito. Almeno, fino adesso, facevano le cose per sotto come le patate (come si dice dalle mie parti), invece ultimamente hanno rotto tutti gli argini della decenza e sono esondati come un fiume di melma che distrugge tutto quello che trova sul suo cammino.

Partiamo dall’inizio e quindi dalla vera domanda che dobbiamo farci: “Chi rischia di più a livello politico in questa situazione?” La risposta è piuttosto semplice e scontata: sempre lui, sì lui… lui, quello lì. Quello che quando ha sentito parlare di primarie nel suo partito è dimagrito 20 Kg. Perché? Presto detto. È l’unico che rischia veramente di essere estromesso dalla politica e questo comporterebbe quasi sicuramente il fallimento delle sue aziende. Problemino da niente! Veniamo alla lettura dei fatti.

Sono ormai mesi che il Nostro amatissimo parlamento (con la p minuscola) deve votare una nuova legge elettorale. Cosa aspetta? Sicuramente non Grillo, che non è un problema perché anche se prendesse il 20% dei voti non sarebbe comunque il partito più votato e soprattutto il restante 80% farebbe muro (o carte farse che suona meglio) compatto contro di lui per salvaguardare i propri privilegi. Ma se questo problema, che tutte le televisioni continuano a sbandierare come la causa del mancato accordo, non è quello reale, qual è quello vero? Il problema si chiama legge sul conflitto di interessi. E’ sì, proprio quella.

Berlusconi ha un problema, grosso, grossissimo, smisurato (come il suo ego) e cioè che chiunque dovesse andare al potere che non sia Bersani, lo farebbe fuori seduta stante. Non servirebbero le armi o le toghe rosse (come dice lui) o la borsa che specula sulle sue aziende, ma basterebbe una leggina che la sinistra, quando era al potere, si è sempre tenuta alla larga dall’approvare, forse per paura di ricatti del diretto interessato, il quale sa tutto di tutti e usa i suoi proiettili d’argento per uccidere ogni malcapitato vampiro che tenta di morderlo.

Quindi perché non si fa la legge elettorale? Semplice, Berlusconi sta aspettando di vedere chi vince le primarie per poi decidere con quali regole si andrà a votare, perché senza i voti del suo partito la legge non potrebbe mai essere approvata. La cosa si piega con estrema facilità perché se dovesse vincere Bersani il problema non esisterebbe. La sua sinistra non ha mai nemmeno pensato di fare la legge e nemmeno adesso lo pensa perché ciò significherebbe danneggiare anche se stessa e tutta la politica in genere. Basti pensare che non colpirebbe solo Berlusconi, ma anche altri. Vero Pier?

Si andrebbero a intaccare i privilegi di questa casta che farà di tutto per difenderli. Se dovesse vincere Renzi, sarebbe un bel problemone. Una volta insediato, con l’aiuto del M5S, che ha già detto che approverà senza problemi ogni provvedimento di qualunque schieramento politico a patto che sia funzionale ai propri obiettivi, manderebbe a casa il povero Silvietto in 0 secondi o giù di lì.

Se il Pd di Renzi e l’M5S decidessero di fare una legge sul conflitto di interessi, prenderebbe sicuramente più del 50% dei voti necessari a essere approvata. Su questo non ci sono dubbi. Se dovesse vincere l’anziano politico di lungo corso succederebbe la stessa cosa di quando eravamo piccoli. Vi ricordate quando giocavamo a nascondino e venivamo scoperti tutti tranne l’ultimo, che correndo come un matto, andava a toccare il muro urlando: “Tana libera tutti”. E giù tutti a festeggiare lo scampato pericolo. 

Se invece dovesse vincere il giovanotto che fa le promesse, ma non spiega come farà a metterle in pratica (mi sa tanto di slogan elettorale), bisognerà fare in modo che non possa in nessun modo decidere autonomamente le cose da fare. Per farlo bisognerà creare una legge che danneggi il più possibile chi vince e premi possibilmente qualunque rappresentante della vecchia politica, chiunque esso sia perché fa poca differenza.

Siamo messi così: la politica ormai sta rantolando e proprio per questo e particolarmente pericolosa. Non so se vi è mai capitato di assistere un animale al quale volete bene nel momento in cui sta per morire perché, magari, è finito sotto una macchina. Beh, se non vi è mai capitato vi consiglio di non avvicinare le mani per consolarlo perché altrimenti poi dovrà esserci qualcuno che consola voi per la perdita delle dita. Mi dispiace aver usato un povero cane moribondo per rappresentare la politica, ma è stato il primo esempio (calzante) che mi è venuto in mente. Chiedo scusa a tutti i cani.

A parte gli scherzi (ma neanche tanto) spero che Samuele, ops… Pierluigi, se dovesse diventare presidente, cosa che dubito fortemente e lo stesso vale per Renzi perché mi sa che dovremmo tenerci uno dei due Mario Bros (indovina quale), faccia subito questa legge per smentirmi. A quel punto sarei anche disposto a cospargermi il capo di cenere e chiedere umilmente scusa in ginocchio sui ceci (e anche dietro alla lavagna ormai che ci siamo). Se poi mi ricordo di portare una cipolla magari ci faccio scappare anche la lacrima.

E’ meglio riderci sopra perché qui si rischia di ammalarsi il fegato. La cosa peggiore è che fanno ribrezzo ma non se ne accorgono. Non sono nemmeno al primo stadio della consapevolezza. Non si rendono nemmeno conto di essere loro il vero problema. Speriamo bene, ma all’orizzonte non vedo nulla di buono e nemmeno nulla di nuovo (Grillo compreso). Chi vivrà vedrà!


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