L’inganno del referendum proposto da Di Pietro

par l’incarcerato
sabato 10 settembre 2011

Il populista Di Pietro colpisce ancora una volta con l'avallo dei giornalisti come Travaglio e il Popolo Viola, un emanazione dell'IDV. Tutti purtroppo ingenuamente ci siamo cascati. D'altronde quando si dice che si vuole abrogare questa attuale legge elettorale battezzata "legge porcellum" non si può che essere tutti d'accordo. 
 
Certo, se si volesse andare più in profondità si capirebbe che la possibilità di scegliere i candidati che prima avevamo è solo uno specchio per le allodole: i candidati nei collegi sono pur sempre scelti dalle segreterie di partito. Così la stupidaggine della Casta, quando ci dicono che eliminandone i privilegi si risolverebbe il problema dell'attuale crisi tralasciando che è un fenomeno globale dovuto a politiche neoliberiste. Solo noi siamo un caso a parte, tutti gli indignados (quelli veri, non manipolati da certi Partiti) del mondo hanno obiettivi ben precisi. E non si limitano solo ai privilegi della politica, ma propongono idee che una volta erano rappresentate dal grande movimento no global, contrario alle politiche liberiste e ai grossi organismi internazionali che ci stanno depredando. 
 
Lo hanno capito tutti, perfino i movimenti americani che si appresteranno, il 17 settembre, a occupare la borsa di New York prospettando così una nuova "Seattle". Ma la massa "critica" italiana ormai è "cotta": ce ne vorrà di tempo per far passare questa moda legalitaria e qualunquista, priva di ideali di sinistra.
 
Ma andiamo a svelare l'inganno di questo referendum: in realtà ci sono due diverse raccolte firma e per questo è nata una confusione, pare voluta di proposito. Vediamo perché.
 
A formare un comitato promotore per il referendum per l'abrogazione dell'attuale legge è stato il professore Passigli. Il quesito era chiaro: abrogare l'attuale legge per andare nella direzione proporzionale. E non maggioritaria, che rafforza l'attuale bipolarismo permettendo aii partiti di rimanere i soli depositari della scelta degli eletti, salvaguardando così la loro rendita di posizione e i loro personali destini.

All'inizio il comitato promotore di Passigli era riuscito ad accordarsi con politici come Veltroni, Castagnetti e Parisi. Ma ecco che Di Pietro, d'imporvviso, con i suoi modi propagandistici e populisti, ha lanciato un'iniziativa personale per raccogliere firme per il suo referendum. Lo proclama tramite i suo profilo facebook e, s'intende, ottiene centinaia di "mi piace", e commenti dello stesso tenore: "Sono fiero di averti votato Tonino": cose che ormai siamo abituati a vedere.
 
L'iniziativa ha fatto il giro dela rete e tutti, senza, come al solito, sviluppare il proprio pensiero critico, a fare copia e incolla del messaggio. Il 4 settembre scorso tramite la conferenza stampa con gli stessi politici che prima avevano appoggiato Passigli, Di Pietro annuncia l'avvio ufficiale della raccolta delle firme per il referendum per l'abrogazione della attuale legge elettorale (il ‘Porcellum’) in favore del ritorno al maggioritario uninominale. Un tradimento al quale si è accodato anche Vendola, oltre a Veltroni e compagnia allegra. L'inganno è riuscito. Purtroppo in molti stanno cadendo nell'errore e, nella convinzione che si tratti della stessa iniziativa, la stanno promuovendo.
 
Ribadiamo cosa vogliono Di Pietro, Vendola e una grossa fetta del PD: un inutile ritorno al Mattarellum, cioè nessun diritto di scelta dei propri rappresentanti da parte degli elettori e rafforzamento del sistema maggioritario. 
 
Per questo il mio invito è di andare a firmare la prima proposta referendaria, quella del professore Passigli. Abbiamo tempo fino al 15 settembre. Per maggiori informazioni qui. Anche se alcuni primi firmatari hanno poi tradito.


 

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