L’inferno della poesia napoletana: Giovanne o’ stuorto
par Antonio Vergara
lunedì 25 agosto 2008
C’è una poesia lecita e una bandita. Un paradiso dei poeti e un inferno. C’è l’antologia della poesia napoletana e l’inferno della poesia napoletana. Si tratta di poesie composte da grandi letterati dal tenore sommariamente declassato come osceno. In realtà sono un compendio di sociologia. Come quella che a me più piace, giuvanne o stuort, che racconta la storia di una prostituta che adora un cliente masochista perché infliggendogli violenze riesce a vendicare per qualche minuto la sua storia sfortunata.