L’industria farmaceutica contro la ricerca

par pint74
sabato 17 gennaio 2009

Affidereste il compito di scegliere il migliore ristorante d’Italia all’osteria sotto casa?

Ovviamente no, visto che ci sarebbe il rischio di trovare quest’osteria stessa come miglior ristorante italiano.

Un po’ come chiedere all’oste se il vino è buono...

Allora perché affidare la ricerca farmaceutica all’industria farmaceutica?

Un’industria deve generare profitto per esistere e deve generarne molto per permettere al consiglio direttivo e ai vari soci o azionisti di maggioranza di guadagnare e molto anche. L’industria farmaceutica, nella fattispecie, è quella più redditizia ed è anche quella che vanta i manager più pagati.

Ora ditemi un solo motivo per cui tali persone, alla direzione di questi complessi industriali, debbano fare il bene comune?

Non c’è nemmeno una ragione, perchè essi non rappresentano un’associazione no proffit o di volontariato, essi rappresentano un gruppo di azionisti di maggioranza che pretendono un profitto. E tanto è maggiore questo profitto, tanto maggiore sarà il loro premio - ovviamente in denaro -.

Quindi per avere più profitti l’industria farmaceutica deve curare il malato e non guarirlo. E tanto più lunga è la cura, tanto più soldi entrano in cassa. Quindi, perchè la ricerca deve essere diretta da persone che tutto hanno per la testa tranne che guarire i propri clienti, cioè gli ammalati?

Ricordiamoci da quanti anni si parla di guerra al cancro e quanti soldi sono stati dati per la ricerca. Risultati in 30 anni? Solo una minore tossicità della chemio e basta.

E che dire dell’intenzione di creare un vaccino contro l’AIDS?

L’organizzazione mondiale della sanità stima che i casi accertati siano diminuiti del 10%, quindi sembrerebbe che questa "pestilenza" sia destinata a scomparire semplicemente con un’accurata informazione e la prevenzione. Però perché rinunciare ad un bacino di miliardi di potenziali clienti da vaccinare contro poche decine di milioni di infetti?


Lo stesso si può dire del vaccino antinfluenzale, vaccino che serve agli anziani e a chi ha problemi respiratori ma che è ampiamente consigliato (direi più reclamizzato) a tutti.

Così anche le persone sane e senza problemi possono pagare (ed ingrassare l’industria) per prendersi un vaccino praticamente inutile per la maggior parte della popolazione.

Di farmaci inutili o dannosi esistono liste lunghissime ed è bene ricordare che per lo studio di tali (non)rimedi sono stati spesi moltissimi soldi che vengono prelevati dalle nostre tasche sottoforma di tasse.

Se tali soldi venissero spesi "bene", molte malattie gravi sarebbere guaribili o si potrebbe garantire una curabilità migliore. Allora perchè non creare un’organo di ricerca statale completamente staccato dagli interessi delle lobby farmaceutiche?

Magari con un comitato di controllo composto anche da normali cittadini(è bene ricordare che non siamo stupidi e che con la dovuta pazienza possiamo imparare i rudimenti di tale materia in modo da saperne qualcosa), il quale monitorerà tutto quello che riguarda la ricerca farmacologica.

All’industria farmaceutica il compito di produrre ma non di ricercare, in modo da avere risultati e non placebo.

Forse è questo il sistema migliore, chissà?


Una cosa è sicura, le medicine più efficaci sono state create quando i ricercatori svolgevano il proprio lavoro in maniera indipendente e non inquadrati da un’industria sempre più avida.

Speriamo in un futuro migliore ma nell’attesa prevenire e meglio che curare, quindi qualche minuto dedicato alla conoscenza delle malattie e della provenzione e sicuramente tempo ben speso.

In tutti i sensi....


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