L’indelicata difesa dei 426 presidi assunti

par Giuseppe D’Urso
lunedì 24 gennaio 2011

Il sindacato della Dirpresidi in una nota accusa il Presidente del Consiglio di Giustizia amministrativa Regione siciliana, Sezione del Consiglio di Stato, di aver posto in essere "un incredibile e mostruoso abuso di potere e invadenza di prerogative istituzionali" ... che "approfitta del vuoto di potere che in questo momento attanaglia lâUSR Sicilia che si trova acefala del proprio dirigente, e per questo in una situazione di pesante e perdurante difficoltà organizzativa logistica e strumentale ... invade spazi e strutture su cui non potrebbe esercitare alcuna prerogativa". 

Ci aspettavamo, anzi eravamo in attesa dell’indelicata invettiva, pregnante, pungente e certamente offensiva espressa indelicatamente da qualche sindacato improvvisato, avvezzo ad usare la tecnica dei venditori di pentole per raggranellare iscritti. Invettive e strali contro la magistratura per la salvaguardia degli interessi di quanti in atto ricoprono una posizione illegittima.

Ma veniamo al succo del discorso, frutto di un pensiero indelicato, dove emerge chiaramente l’indelicatezza delle posizioni.

Indelicatamente si sostiene che la “sospensione in questione determina una gravissima e pesantissima situazione di danno grave e irreparabile in capo ai 426 presidi, già convocati per la prova scritta”. E’ lecito chiedersi in cosa consista il danno grave irreparabile. Forse nelle spese sostenute dai “sorteggiati” per prepararsi a sostenere la prova del compitino fatto a casa? O magari per partecipare a qualche corso indelicatamente organizzato da qualche organizzazione?

Mi sembra che l’amministrazione in attuazione di una legge palesemente incostituzionale, invece di disapplicarla, abbia sospeso le prove già fissate dal Commissario ad acta dove avrebbero dovuto partecipare anche i “non sorteggiati”. Non ci sembra che qualcuno abbia gridato al danno grave ed irreparabile subito dai “non sorteggiati”, privati del giusto diritto, riconosciuto da una sentenza passata in giudicato, di rifare le prove.

Sono centinaia i ricorrenti, non alcuni, come è stato indelicatamente evidenziato, che hanno proposto ricorso avverso la vergognosa legge proposta dalla sinistra che si indigna quando le leggi incostituzionali riguardano il Presidente del Consiglio, salvo, poi, plaudire o a proporle quando le stesse leggi incostituzionali riguardano amici, parenti o coniugi di illustri esponenti della sinistra.

Ricordiamo a chi con fare bizzoso ed indelicato, definisce i ricorrenti “bocciati” che si può considerare bocciato qualcuno che non ha supertao un esame nel presupposto che i suoi elaborati siano stati correttamente valutati e, questo, come acclarato dal Consiglio di Stato, non è il caso in esame.

Chi è costui che indelicatamente asserisce che il Presidente del CGA non ha il diritto di emanare ordinanze e assumere decisioni? Dove ha preso la laurea in giurisprudenza? Quale titolo accademico di natura giuridica riveste l’indelicato soggetto che contesta il Presidente di una Sezione del Consiglio di Stato che sulla base delle indelicate considerazioni avrebbe adottato un provvedimento viziato da incompetenza, eccesso di potere ecc., ecc. ecc?

Ovviamente il pensiero così indelicatamente espresso è frutto della mancanza di conoscenza degli atti, delle procedure delle prerogative del Consiglio di Stato.

Indelicatamente si contesta persino, mancando di ovvia delicatezza, il Ministro Gelmini, che se non erro il medesimo soggetto con fare molto indelicato, in altri scritti ha detto che aveva “le palle” . E’ logico chiedersi se lo stesso ministro oggi quelle “palle” non le abbia più, perché, guarda caso non ha ritenuto di seguire il verbo indelicatamente rappresentato.

Appare sconcertante e di questo informeremo la Procura della Repubblica di Catania, competente per territorio, che si accusi “il presidente del CGA, Virgilio Riccardo," che  "approfitta del vuoto di potere che in questo momento attanaglia l’USR Sicilia che si trova acefala del proprio dirigente, e per questo in una situazione di pesante e perdurante difficoltà organizzativa logistica e strumentale; e per questo invade spazi e strutture su cui non potrebbe esercitare alcuna prerogativa”.

E’ evidente dal passo riportato, pubblicato su Aetnanet, che l’indelicato autore dell'articolo, abbia voluto indelicatamente evidenziare una sorta di interesse personale, quasi persecutorio, del Presidente di una sezione del Consiglio di Stato, allo scopo evidente di favorire l’interesse dei ricorrenti, di quelle due ricorrenti in particolare ripetutamente “bocciate”.

Ci auguriamo che lo Stesso presidente del CGA, venuto a conoscenza dell’articolo proponga denuncia contro l’autore che in modo così indelicato sembra voler rappresentare l’esistenza di interessi e di abusi in capo all’organo giudiziario ed in particolare nella persona del Presidente del CGA dott. Virgilio Riccardo. 


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