L’inadeguatezza politica del PDL. Vota leggi che ne minano il futuro

par Voltaire
venerdì 15 aprile 2011

Il coro di proteste che ha accompagnato l’approvazione del cosiddetto processo breve alla camera dei Deputati non può che far emergere l’inadeguatezza del maggior partito di maggioranza che guida il nostro paese.

La contestata norma ha fatto sollevare un vespaio di polemiche che sicuramente provocherà una disaffezione nell’elettorato di centrodestra per il Pdl. Anche i cittadini che si riconscono in questa maggioranza infatti avranno avuto modo di constatare come questa norma nel favorire solamente una persona, altera I meccanismi democratici del nostro Stato. L’elettorato di centro destra pragmatico e realista sicuramente manifesterà il suo dissenzo negando in larga misura la fiducia che accordo’ alle scorse elezioni al Popolo delle libertà.

Berlusconi quindi costringe il PDL a votare una norma che probabilmente danneggerà il partito in termini elettorali e porta giovamento solamente a se stesso, senza che Cicchito, La Russa, Gasparri, Verdini o qualcuno degli altri generali dica qualcosa o proponga una strada alternativa alla deriva in atto.

Nel giorno in cui il parlamento approvava le vergognose norme che porteranno a prescrizione due dei processi che vedono coinvolto Silvio Berlusconi, il Premier dichiarava ad alcuni giornalisti stranieri che alle prossime elezione previste presubimilmente per il 2013 potrebbe passare lo scettro del comando ad Angelino Alfano, attuale ministro della Giustizia e suo delfino.

Non si sa se sia solo tattica o qualcosa di più. Paolo Bonaiuti lo smentitore ufficiale ha già detto che le parole del Cavaliere sono state mal interpretate.

Sembra proprio però che Silvio Berlusconi stia predisponendo il campo per il suo ritiro. Sta costringendo il parlamento e la sua maggioranza a sgombrare il campo giudiziario dei suoi processi, per poi godersi (in santa pace) i suoi ultimi anni di vita come ricco Tycoon in una delle sue innumerevoli ville (in Sardegna, ad Antigua, o a Pantelleria) o come padre nobile del centro destra italiano. Quello per cui Berlusconi è sceso in politica e cioè l’ intoccabilità della sua persona rispetto alle leggi italiane, sta per essere ottenuta in questi giorni, e sembra che il risultato sia vicino.

E l’Italia? L’Italia in tutto questo scompare. Il Pdl traffica per salvare il proprio leader, il leader tiene in scacco mezzo parlamento per ottenere la sua salvezza, il popolo italiano assiste inerme allo scempio delle proprie istituzioni.

Silvio Berlusconi ha grandi responsabilita o meglio grandi colpe, ma si sa nell’uomo convivono pulsioni potive e negative e lui ha scelto di sposare le seconde. Quello che non si capisce però è come sia possibile che un autorevole partito di centro destra che siede nel Parlamento Europeo tra i Popolari e che quindi ha acqusito una certa legittimazione, possa ingoiare tutto ciò che gli propone il proprio leader. Senza che ci sia una voce di dissenzo o si intavoli una discussione, un distinguo o una proposta alternativa.

Qualche discussione forse avviene ma nel chiuso di Palazzo Grazioli, mai all'interno delle istituzioni.

La successione al vertice è giocata in queste ore sotteraneamente, tra guerre di bande non in chiave democratica indicendo dei congressi, aprendo una piattaforma di discussione.

Il Pdl si appiattisce sulle posizione del proprio sovrano ed incosapevolmente firma la propria deleggittimazione. I prossimi insuccessi elettorali saranno determinati dall’ignavia di questi giorni, perché il Cavaliere può tenere in scacco i gerarchi del suo partito ma non sessanta milioni di italiani.


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