L’estrema destra dilaga anche in Norvegia

par Giacomo Giglio
mercoledì 11 settembre 2013

Non c'è solo Alba Dorata: ormai i movimenti di destra radicale avanzano in tutto il Vecchio Continente. La paura della globalizzazione è ormai un sentimento di massa?

Era il luglio di due anni fa, quando un giovane apparentemente anonimo, Anders Breivik, si rese protagonista della più efferata strage dal Dopoguerra in un paese scandinavo. Breivik, imbevuto di propaganda razzista e islamofoba, aprì il fuoco contro decine di giovani radunati sull'isola di Utoya, colpevoli di essere "progressisti" e quindi, nella sua mente malata, collaborazionisti degli immigrati islamici.

Ebbene, due anni dopo la civile Norvegia, che all'epoca dei fatti era rimasta incredula di fronte a tanto odio politico, sembra quasi irriconoscibile: nelle elezioni legislative, il Partito del Progresso, di cui Breivik era acceso sostenitore, ha ottenuto un risultato insperato, riuscendo ad entrare in Parlamento.

Il Partito Consevatore, per riuscire ad ottenere una stabile coalizione di governo, sarà costretto ad allearsi con la formazione di estrema destra. I timori che la Norvegia - un tempo patria di tolleranza e multiculturalismo - diventi un Paese chiuso e preda di pulsioni identitarie, non sono più esagerati.

L'avanzata dei movimenti cosiddetti "populisti" (per quanto la definizione sia vaga e confusionaria) sta avvenendo in tutta Europa. In Ungheria, da quattro anni governa con il pugno di ferro Viktor Orban, che ha fatto approvare una delle costituzioni più conservatrici d'Europa ed è noto per le sue posizioni anti-rom e contro il "dominio della finanza straniera". In Grecia, il partito di estrema destra Alba Dorata non solo è entrato in Parlamento, ma negli ultimi sondaggi è accreditato di oltre il 12%. In Francia, il Fronte Nazionale di Marine Le Pen sbanca in tutte le rilevazioni, specie nelle fasce popolari. 

Tutti questi focolai, specie nel Sud Europa, possono sicuramente essere imputati alla crisi economica, anche se tale spiegazione riesce difficile nei Paesi scandinavi, in cui l'economia marcia a gran ritmo. È evidente che i movimenti di estrema destra stiano lucrando su un malessere diffuso, anche nei ceti istruiti, verso la globalizzazione culturale ed economica avvenuta negli ultimi tre decenni

Il rifiutio della globalizzazione - originariamente nato a sinistra - sta diventando sempre più un cavallo di battaglia delle destre radicali.

 

Foto: Siv Jensen, leader del Partito del Progresso - Wikimedia


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