L’energia atomica ed i professionisti dell’ambientalismo

par Bernardo Aiello
venerdì 27 febbraio 2009

Si può sostenere con sufficiente sicurezza che ogni passo in avanti dell’astrofisica ha coinciso con una picconata al sistema della fisica aristotelica.

Dalle elaborazioni teoriche di Nicolò Copernico, alle osservazioni di Tycho Brahe, alle osservazioni dei pianeti medicei di Giove ad opera di Galileo Galilei, alle scoperta delle leggi di Johannes Kepler e di Isaac Newton, è stato tutto un susseguirsi di colpi alla concezione greca dell’universo, che diventava sempre di più quella ebrea.
 
Sino alla teoria di Lemaitre del big bang. A questo punto non un solo mattone dell’edificio aristotelico è rimasto in piedi: l’universo in cui viviamo ha avuto un inizio, circa quattordici miliardi di anni orsono, e, da allora, si evolve seguendo una sua storia.
 
Sappiamo anche che verrà un giorno in cui la vita, come noi la conosciamo, non sarà più possibile sul pianeta Terra; e, dopo i “funghi atomici” di Hiroshima e di Nagasaki, sappiamo anche che la fine della vita sul pianeta Terra può essere, per così dire, anticipata dall’uomo, cui pertiene la responsabilità delle proprie azioni o “libero arbitrio”.
 
Molti asseriscono che non vi sono pericoli nell’utilizzo dell’atomo per scopi civili, ma non convincono nessuno: non solo esistono pericoli in questa forma di produzione dell’energia elettrica, ma è fuor di dubbio che essa si ponga al di fuori del ciclo termodinamico che lega il nostro pianeta alla sua stella, fatto del flusso di energia solare ricevuto dalla Terra e dalla sua successiva restituzione al cosmo.
Eppure vediamo ancora l’uomo progettare la costruzione di centrali elettriche per l’utilizzo dell’energia nucleare, malgrado abbia già imparato ad utilizzare in maniera efficace il flusso dell’energia solare.
 
Perché non riescono a far breccia le idee di rispetto dell’ambiente in cui viviamo?
Forse a furia di lottare per cose che, tutto sommato, non arrecano alcuna significativa alterazione ambientale oltre la normale logica antropica (es. la TAV, il ponte sullo stretto di Messina, i termovalorizzatori, etc.), oggetto di aspre contese ad opera di tanti professionisti dell’ambientalismo, dopo non si ha più la forza di opporsi a quella che appare una vera e propria follia.
E tutto questo dopo Cernobil!


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