L’assunzione di Fluoro per via sistemica è realmente utile ?

par Marco Marini
martedì 16 ottobre 2012

E' noto che il Fluoro contrasti la carie dentale ma ci è stato detto che bisogna assumerne ogni giorno una certa dose per via sistemica e, spesso, fin da tenera età. Il fatto che la comunità scientifica abbia ormai assunto che la maggiore azione di contrasto alla carie da parte del Fluoro avviene solo dopo l'eruzione dei denti aumenta il dubbio che non vi sia una effettiva necessità di assunzione per via sistemica soprattutto al di sotto dei 6 anni di vita del bambino.

Il Fluoro è un elemento molto diffuso in natura ed è noto al pubblico perché aiuta la mineralizzazione dei denti e a combattere la carie. La quantità di Fluoro da assumere ogni giorno per via sistemica e per via topica in grado di esercitare questa utile funzione però sembra non trovare più universalmente concordi tutti gli esperti in materia.

La dose giornaliera raccomandata di Fluoro da assumere dalle varie fonti (cibo, acqua, integratori) dovrebbe essere per un adulto di circa 1mg/die. Ciò è sostanzialmente un compromesso tra la percentuale che si ritiene possa raggiungere e fissarsi allo smalto dentale e quella che invece è ritenuta la soglia di sicurezza del Fluoro circolante nell'organismo oltre la quale si può incorrere in seri rischi per la salute come fluorosi dentale, non corretta mineralizzazione delle ossa, aumentato rischio tumorale, irritabilità e danni al sistema nervoso. Poiché con l'alimentazione non si raggiungerebbe che il 40% della dose media raccomandata sono stati introdotti vari sistemi per sopperire a tale presunta mancanza della dieta tra i quali la somministrazione tramite gocce (come ad esempio consigliato in Italia da molti pediatri) e la fluorizzazione delle acque potabili (come ad esempio negli USA).

A distanza di anni sono stati valutati effetti della fluoroprofilassi per via sistemica non sempre positivi o, per meglio dire, non positivi quanto ci si sarebbe aspettato. Studi dell'Università di Palermo, citati in wikipedia inglese (Fluorine) ma non in quella italiana, dimostrano che la Fluorizzazione dell'acqua potabile nei paese più sviluppati non è il sistema più idoneo per ridurre la carie dentale ma basterebbe una corretta igiene orale. L'assunzione di Fluoro per via sistemica sarebbe un metodo efficace solo nelle aree ancora sottosviluppate, come citato, seppur con poca evidenza, anche dall'OMS già da più di 10 anni.

Quello che aiuterebbe a contrastare la carie sarebbe una bassa presenza di Fluoro in bocca, di molto inferiore alle percentuali oggi considerate utili. La semplice e classica pulizia con lo spazzolino e una punta di dentifricio basterebbe a proteggerci dalla carie durante la notte mentre di giorno la normale salivazione assolverebbe al compito.

La domanda che sorge spontanea è quindi: perchè in Italia il Fluoro per via sistemica è raccomandato da molti pediatri come sistema di prevenzione per la carie?

Se è vero che il Fluoro assunto per via sistemica non sempre svolge una azione preventiva efficace, con la somministrazione disinvolta già ai neonati e fino ai 13 anni (età in cui approssimativamente termina il processo di mineralizzazione e quindi i denti sono completamente formati), si rischia di mettere a rischio la salute e il corretto sviluppo dei bambini. Eppure, in letteratura, non si trova uno studio che possa dimostrare con esattezza quanto del Fluoro assunto per bocca poi raggiunga e si fissi allo smalto per cui non è difficile pensare di creare accumuli di Fluoro (coi relativi danni) nell'organismo di qualche bambino anche per trattamenti a basso dosaggio ma che si protraggono per mesi o addirittura anni.

In paesi come l'Italia basterebbe raccomandare un'alimentazione più corretta (meno merendine e bevande zuccherate) e una fluoroprofilassi soprattutto per via topica: lavare i denti dopo ogni pasto e specialmente la sera prima di andare a dormire magari usando un dentifricio fluorato in modo blando dai 6 anni in poi. Fino a quell'età chi vuol rischiare una integrazione sistemica può dar da bere al proprio figlio un'acqua con un contenuto di Fluoro relativamente modesto e comunque facendo in modo di assumere una dose complessiva di Fluoro di molto inferiore a 1mg/die, sempre consultando il pediatra.


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