L’amianto è servito
par Ettore Scamarcia
venerdì 14 novembre 2008
Amianto nella cava di Chiaiano, ormai noto quartiere di Napoli. Diecimila tonnellate venute alla luce nonostante lo svolgimento dei carotaggi. E la Procura partenopea conferma.
Nell’aria a Nord di Napoli vi è qualcosa di strano. Non è il solito odore di bruciato che quotidianamente invade la periferia partenopea, proveniente da incendi di immondizia di rifiuti pericolosi. E’ qualcosa di ancora più nocivo. In seguito alle denunce dei comitati antidiscarica di Chiaiano, la Procura ha avviato una serie di indagini mirate ad approfondire la vicenda del ritrovamento di diecimila tonnellate di amianto all’interno della futura discarica. La questione è approdata anche all’Europarlamento dove l’on. Monica Frassoni, in merito alla presenza di Eternit nella cava, ha chiesto alla Commissione un’interrogazione parlamentare per poter intervenire sulle deroghe in materia ambientale contenute nel famigerato decreto legge sui rifuti del 24 Maggio.
Nella cava "Lallero" tuttora è in corso l’interramento dell’amianto ritrovato. I lavori, fra la fragilità delle pareti tufacee, la presenza della principale falda acquifera della città, la vicinanza degli ospedali, l’alto numero di abitanti (300mila) nell’area e la scoperta di amianto, vanno avanti incontrando ostacoli sempre maggiori. Ed ora si paventa il rischio che la magistratura blocchi tutto. Ciò dimostra che le decisioni, invece di essere prese avventatamente, essendo mosse da interessi economici poco cristallini, vanno valutate con calma e con la mediazione delle comunità locali. Senza bisogno di esercito e polizia in tenuta antisommossa, come ha fatto il governo. Se no i nodi, prima o poi, vengono al pettine.
- I lavori all’interno della cava (filmato diviso in 2 parti)