L’Obelisco domina Nueve de Julio
par claudia bellocchi
venerdì 25 febbraio 2011
Oltre lâOccidente: Da Buenos Aires una serie di impressioni di vita di Claudia Bellocchi che ha scelto come meta di parte del suo immaginario, dividendosi tra due continenti e due culture vita.
Quando mi chiedono di parlare di Buenos Aires e dei suoi scorci, cercando nella mia memoria le immagini più belle per delle pennellate suggestive, subito mi invade il mio primo ricordo: la nueve de Julio dominata dall’Obelisco. Come i pulcini appena usciti dall’uovo riconoscono il primo essere che vedono come il loro genitore, così io associo Buenos Aires a questa via che è la più larga del mondo e solo di seguito riconosco altri luoghi ugualmente o anche più suggestivi: la nueve de Julio e l’Obelisco furono il mio primo avvertire, mentre stavo nel taxi che mi portava dall’aeroporto all’albergo, che ero arrivata a Buenos Aires.
Era il mese di novembre il clima primaverile colorato dall’azul violaceo dei fiori di Jacarandas che mi incantava, mai avevo visto un cielo così limpido e la nueve de Julio, con il suo obelisco, incorniciata da un susseguirsi di palazzi nei più svariati stili dai super moderni a quelli di stile totalmente francese. Un accostamento ed una mescolanza che mi meravigliarono, così come a sorprendermi all’inizio era anche il traffico perché il mio occhio non era abituato alle dimensioni del nuovo mondo.
Quest’ultimo anno sono stata invitata a fare una esposizione una personale dei miei quadri proprio il periodo dei festeggiamenti del Bicentenario che per ovvi motivi storici e logistici sono stati organizzati nella nueve de Julio. Un fiume di gente proibiva il transito dei veicoli non solo alla nueve de Julio ma anche a tutte strade che partivano da questa. Una moltitudine mai vista caotica allegra e orgogliosamente commossa, a condividere gli eventi celebrativi. La musica, le sfilate e le manifestazioni dislocate lungo i chilometri della nueve de Julio rappresentarono l’essenza dell’argentina e tutta la storia dei 200 anni trascorsi dalla rivoluzione di maggio del 1810 in cui in cui si costituti il primo governo patrio argentino ad oggi, con sue glorie e i suoi momenti drammatici. Nella Manifestazione proprio alla nueve de Julio, mi sono sentita accolta e parte di un popolo, la mia immaginazione o il mio profondo desiderio di essere e non viaggiare in questa città mi ha fatto sognare che se in fondo stavo sincronicamente festeggiando il bicentenario era, perché avrei anch’io prima o poi vissuto a Buenos Aires. Buenos Aires, ottobre 2010