L’Italia, l’Euro e l’Europa: come andrà a finire?

par Gianfranco Fauci
lunedì 16 dicembre 2013

E' evidente che quella di oggi sia un'Europa a due velocità, un nord che corre e un sud allo stremo delle forze. Non giriamoci attorno: o quelli avanti aspettano oppure si va alla spaccatura con terribili conseguenze per entrambi.

In ogni "rivoluzione" che si rispetti a far saltare il banco spetta a chi è arrivato al limite della sopportazione ed è per questo che a breve la crisi partorirà la grande coalizione degli "stremati" (Italia, Spagna, Portogallo, Francia e Grecia) che, appunto, farà saltare tutti i precedenti accordi. In realtà è tutto pronto, basterebbe che qualcuno svegliasse i francesi e facesse capire loro che sono nella "cacca" tanto quanto noi. Sì perché una coalizione con o senza la Francia fa una bella differenza.

Superata l'indecisione francese gli "stremati" presenteranno al resto d'Europa la volontà di voler uscire dall'unione, di non essere più in grado di sostenere regole e parametri. Sarà in quel momento che il nord del continente europeo capirà l'importanza degli stati del sud e farà di tutto per convincerli a rimanere. La negoziazione non esiterà a produrre una strada intermedia, ossia quella di un distacco a tempo determinato degli "stremati", non definitivo. Tre anni in cui quelli che stanno avanti (Europa 1) aspetteranno quelli rimasti indietro (Europa 2).

La gestione economica finanziaria dei due schieramenti sarà affidata a due banche centrali distinte con specifici mandati e vi saranno due monete con un differenziale intorno al 30% per disciplinare il flusso delle esportazioni. Come dicevo il distacco durerà tre anni e porterà al ricongiungimento economico finanziario entro il 2020, data in cui nasceranno gli Stati Uniti d'Europa.


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