L’Italia è una Repubblica fondata sull’instabilità politica

par Emilia Urso Anfuso
giovedì 3 ottobre 2013

Non c'era necessità di esperti nè di saggi per immaginare anzitempo che, l'ennesima crisi di Governo nel nostro paese, avrebbe fatto crollare i mercati, l'immagine del paese e la speranza di uscir fuori prima o poi da una crisi che - più che economica - è palesemente sempre più sistemica.

Con le dimissioni dei ministri Pdl, si è verificato tutto ciò che persino un bambino avrebbe compreso: Piazza Affari ha aperto in calo a -2,09% con vendite sui titoli bancari e su Mediaset che perde più del 5%.

A meno di due settimane dall’approvazione della legge di Stabilità, assoltamente necessaria per correggere il seppur lieve sforamento del deficit italiano rispetto ai parametri europei. Sale anche - oviamente - lo Spread: il rendimento del Btp a 10 anni scivola poco sotto la soglia del 4,50%, al 4,49%.

L'instabilità politica che uccide ormai da anni la stabilità nazionale, nel nostro paese sembra essere diventata parte integrante della nostra Repubblica: forse un giorno, nella "riforma" costituzionale, metteranno un articolo aggiuntivo: "L'Italia è fondata sull'instabilità politica e la minaccia costante di far crollare i governi per cause che nulla hanno a che fare con il bene della popolazione"

Nel frattempo, a nessuno dei politici in particolare sembra interessare che la società civile annaspa quotidianamente fra un problema e l'altro, fra una nuova imposizione fiscale e una negazione dei diritti umani: troppo presi dalle bagarre politiche, interne o esterne. Non si capisce più nulla: deve far parte di un qualche progetto "politico" molto "importante" che noi umani comuni non siamo in grado di comprendere (...). 

Sempre nel frattempo, gli stessi "dirigenti politici" continuano a comportarsi come se fossero i padroni non solo della nazione, ma della vita di ogni singolo cittadino "comune" il cui solo scopo di vita appare essere continuare a sopportare l'assurdo perchè "loro" hanno deciso così...

È pur vero che c'è una parte di questi "cittadini comuni" non battono ciglio di fronte agli eccessi esagerati (mi scuso per l'orribile frase) di una classe politica che - col beneplacito della "grande capacità di sopportazione" dei cittadini - che pensa solo a far di conto, ma in un solo senso: togliere ai poveri per dare molto ai pochissimi veri ricchi. Probabilmente, anche questo "accettare" fa parte del DNA iitaliano e dovremo farcene tutti una ragione.

In tutto ciò chi aveva ha molto più di prima, chi aveva un pò - la cosiddetta "classe media" - sta subendo una distruzione di massa, come negli "amici" Stati Uniti, chi già povero era probabilmente fa parte dell'unica classe sociale cui, tutto sommato, non è acceduto granché di diverso da prima, a parte la negazione totale di qualsiasi beneficio economico per mano dello Stato.

Io non mi vergogno di essere italiana, mi vergogno di chiunque non abbia voluto guardare in tempo a occhi bene aperti ciò che palesemente stava accadendo e che oggi tutti viviamo. Mi vergogno di una popolazione, o parte di essa, che non ha mai fatto nulla per mettersi in grado di capire e formarsi almeno un pò, allo scopo di non far cadere tutti nella pentola di olio bollente.

Mi vergogno anche di tutto ciò che viene permesso a un gruppicolo di paraculi personaggi politici che da anni tengono in ostaggio il Parlamento, grillini compresi seppur da poco tempo, e conseguentemente un'intera popolazione per scopi molto, molto personali e non parlo certamente solo di Silvio Berlusconi, che semmaio serve a tutta la classe politica per fare da elemento di distrazione di massa sui fattacci ignobili che piu' o meno ogni personaggio politico nasconde - nemmeno troppo - in qualche armadio.

Non mi indigno, per il solo fatto che l'indignazione non serve se non seguita dall'azione.

Non posso sopportare passivamente che ciò che non ho voluto, creato, aiutato a realizzare debba oggi subirlo. E con me e come me, tanti altri



Non si può vivere in un posto dove ogni giorno non sai se tornerai vivo a casa, in un territorio dove è stato tolto tutto, dove paghi tasse a vuoto ma se fai un assegno a vuoto ti rovinano la vita, e nessuno sa o pochi, che la normativa sul protesto anni fa fu vergata da un portestato.

Sono semmai stanca: stanca di troppe parole, reiterazioni, inutili proteste civiche che appaiono come la gita fuori porta con la comitiva domenicale della parrocchia.

Stanca di una popolazione che si lamenta ma non fa nulla per cambiare il paese. Perchè forse ancor oggi nessuno sta capendo, che il paese non potrà mai cambiarlo chi l'ha rovinato fino ad oggi. Dovevamo cambiarlo noi questo sistema

Lo scrivo da anni nei miei articoli, ma nessuno che abbia preso in seria considerazione questa soluzione.

Non so cosa accadrà dopo l'ennesima rappresentazione di follia politica nazionale: dicono che stanno cambiando la Legge e questo dovrebbe sanare il bordello supremo in cui siamo stati intinti tutti?

Perché non usano il troppo denaro di cui si appropriano tutti allegramente, partiti e fondazioni e ex partiti, per sanare un po’ il caos disonorevole in cui ci hanno ficcato? Ah già, come potrebbero? Lo hanno rubato loro fin qui, ci hanno calato nella melma apposta, vuoi che ora ci tirino pure fuori dai guai che ci hanno e ci stanno procurando...?

Cittadini italiani, aprite occhi e orecchie finalmente, ma davvero.

Come potete ancora pensare che possa essere l'ambiente politico a "salvarci" se è proprio l'ambiente politico che ci portiamo appresso da trent'anni ad averci messo nei guai?

In altre nazione, per motivi meno gravi dell'assurda situazione in cui ci troviamo, hanno deciso di restare senza governo e l'hanno fatto: i risultati positivissimi che tale decisione ha realizzato, dovrebbe far riflettere tutt: un "esperimento" di tal genere per tutti, quello del Belgio. Ne parlai in questo mio articolo tempo fa.

Mi chiedo: cosa rende possibile che una popolazione rimanga costantemente vittima di se stessa? Ottusità? Ignoranza? Incapacità a rendersi conto che la responsabilità di un intero paese non puo' essere sempre lasciata in mano ad altri? O la scoperta che, tutto sommato, in questo paese non si vive poi male?

Sta di fatto che, piccola nota di "cronaca" personale, e aderendo - incredibile ma vero - a una frase detta da Berlusconi anni fa, Sabato sera scorso uscendo per andare a cena, letteralmente i ristoranti strabordavano di gente. E non erano turisti...

 

Foto: Wikimedia


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