L’Italia del professor Vannoni, il padre di "Stamina"

par paolo
lunedì 28 aprile 2014

Nel paese dei cialtroni dove trionfa l'arte camaleontica del trasformismo, la realtà supera ogni immaginazione. La vicenda "Stamina", ovvero la cura delle malattie neoplastiche con la manipolazioni delle cellule staminali, è la sintesi paradigmatica di un popolo incapace di trarre lezioni dal passato.

Se è vero che la politica ci offre un autentico bestiario di tutti i vizi nostrani, anche la cosidetta "società civile" non è da meno, anzi è il motore che alimenta i peggiori istinti che attribuiamo a coloro che sono chiamati a governarci.

Negli anni 90 impazzò su tutti i media nazionali la polemica sul "metodo Di Bella", un cocktail a base di farmaci biologici che aveva effetti positivi nella cura di diverse patologie cancerogene. Il suo inventore, il medico Luigi Di Bella, lo aveva messo a punto nel suo laboratorio di Modena e il suo obiettivo era quello di farlo riconoscere dal Sistema sanitario Nazionale, con evidenti ricadute economiche, registrazione di brevetti ecc... La terapia divenne terreno di feroce contrapposizione politica tra fautori e scettici (leggi destra e sinistra) e alla fine Rosy Bindi, allora ministro della sanità, avviò una sperimentazione nell'ambito di strutture sanitarie pubbliche. Due anni di prove sperimentali che decretarono la totale inefficacia della cura, una cura che, è bene sottolinearlo, non trovò mai nessun avvallo in ambito scientifico internazionale, anche perché condotta fuori dai canoni di ricerca accreditati e priva di una documentazione rigorosa. Ricordo benissimo le "prove testimoniali" che venivano esplicitate nel corso delle trasmissioni televisive e il senso di disagio che nasceva dalla percezione di vivere in un paese preda all'improvvisazione, dove cialtroneria e rigore morale sono interscambiabili. Seguirono negli anni corsi e ricorsi e poi, a lungo andare, della cura non si parlò più, anche se a tutt'oggi, quindi oltre un ventennio dopo, la cura continua ad essere praticata dal figlio di Luigi Di Bella nel suo studio privato di Bologna, con costi a carico di coloro che ci credono e a lui si affidano.

Tutto sembrava quindi ormai concluso quando il 16 gennaio 2014, il Tribunale del Lavoro di Lecce sentenziò i benefici che la cura Di Bella aveva prodotto su una donna malata di tumore, documentandone un miglioramento obiettivo e iconografico (?!) e quindi condannando la locale ASL a rimborsare 25.000 euro per spese sostenute. Come dire che in questo paese un magistrato del lavoro può decidere di riconoscere, in un ambito di competenza a lui estraneo, ciò che la medicina ufficiale e i protocolli terapeutici internazionali non hanno mai riconosciuto. Non solo ma alla regione Sicilia è in itinere un provvedimento che stanzia 5 milioni di euro per somministrare la terapia Di Bella a malati di tumore.

Ma veniamo al caso Stamina che per molti aspetti, soprattutto per quanto concerne l'assenza di protocolli clinici rigorosi e verificabili, può essere accomunato alla cura Di Bella.

Quando ho visto in tv il suo inventore, ovvero il professor Davide Vannoni, lì per lì ho pensato ad uno scherzo. Sarà perché ti aspetti l'immagine stereotipata dello studioso, ma trovarsi davanti un ultraquarantenne con barba incolta e coda di cavallo canuta che sembra appena uscito da una festa rock, qualche perplessità mi è venuta. Poi sai com'è, l'immagine non è detto che sia copia della sostanza, pertanto quell'aspetto vagamente bohémien poteva essere una "stravaganza", insomma un tocco originale per marcare il tratto di un medico ricercatore anticonformista, che esce dai soliti canoni dello studioso tutto microscopio e laboratorio. Insomma uno studioso "moderno".

Sbagliato. Con mia somma sorpresa apprendo che il prof. Davide Vannoni, non è manco un medico ma, udite bene, è dottore in lettere e filosofia con 12 anni di insegnamento di psicologia presso l'Università di Udine, con specializzazione in pubblicità della comunicazione. Insomma un esperto mass-mediologo della comunicazione, una sorta di Gianroberto Casaleggio, tanto per restare sul tema che accomuna la politica e la società civile.

Ma allora che c'entra questo signore con il trattamento delle cellule staminali per la terapia delle malattie tumorali? Quel " Metodo Stamina" che al pari del "Metodo Di Bella", che se non altro almeno era medico, si basa su documentazioni alquanto labili e protocolli tuttora "segreti"?

Evidentemente nulla dal momento che il Tribunale di Torino, giudice Guariniello, ha emesso un provvedimento nei confronti di questo estroverso professore di psicologia, per associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata in danno al servizio sanitario nazionale, somministrazione pericolosa di farmaci, esercizio abusivo della professione medica e altri reati minori. Con lui sono indagati il suo vice Marino Andolina, biologi, neurologi, il responsabile dell'ufficio ricerca e sperimentazione clinica dell'Aifa Carlo Tomino, otto medici degli Spedali di Brescia, direttore Ermanna Derelli compresa. Adesso che l'inchiesta è partita ci sono molti "compromessi" che hanno iniziato a cantare come usignoli e presto l'intera pentola verrà scoperchiata.

Insomma un'emblematica storia italiana che, se venisse provata nei fatti e nelle circostanze imputate, altro non è che la solita furbata per fare soldi alle spalle dello stato pantalone e di tutti quei disperati disposti a qualsiasi cosa, usati come cavie umane. Una sorta di "Santa Rita", la clinica degli orrori dove venivano espiantati organi sani a fini di lucro, per la quale sono stati condannati all'ergastolo Pier Paolo Brega Massone ed il suo vice Fabio Presicci.

Quindi perché stupirsi se poi Di Pietro o Grillo o chi per loro, con assoluta plasticità intellettuale, ci forniscono le ricette per risolvere il problema energetico italiano o quello dello smaltimento dei rifiuti con tanto di soppressione degli inceneritori? In vista dell'ultimo referendum sul nucleare, finito come sappiamo, in televisione si sono più o meno amabilmente azzuffati politici generici, giornalisti generici, cantanti e chi più ne ha più ne metta. Nessuno al quale venisse in mente che forse era meglio sentire il parere o mettere in contradittorio, esperti del settore energetico, impiantisti del settore nucleare, professori di tecnologie applicate ecc...

Sembra cioè che in questo in paese tutti possano dissertare su tutto e i "santoni ", portatori di soluzioni miracolistiche, spuntano come le margherite nei prati a primavera. Sarà che c'è qualcosa a monte che non funziona? Se proprio vogliamo escludere a priori un problema genetico, cos'è che ci rende cosi' specificamente diversi da tutti gli altri paesi civili? Avete notizie di casi simili in Francia o Germania?

Lascio l'interrogativo sospeso, sperando che qualcuno mi illumini.

 

Foto: GoogleImage

 


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