L’Italia come le cene di Arcore un “bordello”

par Voltaire
martedì 28 giugno 2011

Nel corso dell’udienza preliminare sul Ruby gate, i Pm Forno e Sangermano hanno definito “bordello”, “il sistema strutturato per fornire ragazze disponibili a prostituirsi” a Silvio Berlusconi, ed hanno chiesto al Gup Maria Grazia Domanico di rinviare a giudizio Lele Mora, Nicole Minetti ed Emilio Fede.

Se ci sono delle responsabilità penali verranno accertare dai giudici di Milano, sicuramente quello che già appare chiaro è lo squallore che emerge dalle cene che avvenivano ad Arcore che è pari allo squallore che emana la classe dirigente che amministra il nostro paese.

L’Italia berlusconiana è un’Italia che si basa su persone come Nicole Minetti, divenuta consigliera regionale della Lombardia solamente perché prossima agli interessi del Presidente del Consiglio, è stata cooptata direttamente dal potere in virtù delle liste elettorali bloccate.

Emilio Fede rappresenta il servilismo diffuso, la comunicazione falsata, è il prototipo della folta schiera di yesman di Palazzo Chigi che impongono all’orchestrina di suonare anche se la nave sta per affondare.

Lele Mora, in questi giorni agli arresti domiciliari per bancarotta fraudolenta, incarna la figura dell’impresario che con la sua schiera di nani e ballerine ha tentato di incantare e distrarre non solamente il Cavaliere ma anche l’intero pubblico italiano.



L’universo berlusconiano, degno di un film di Sorrentino che farebbe impallidire il cast del Divo ma anche quello di Gomorra (di Garrone), non si fa mancare niente e nessuno. 
Luigi Bisignani, personaggio che si muoveva nel sottobosco politico e che con la sua rete di conoscenze e pressioni condizionava le nomine pubbliche e le decisioni del governo, in barba alle normali regole della democrazia che esigono chiarezza e trasparenza.

Ex magistrati, che informavano i politici dei movimenti delle procure. Gli avvocati eletti in Parlamento come Ghedini, Longo, Pecorella e Paniz pronti a sfornare all’occorrenza leggi ad personam. I deputati “responsabili” capeggiati da Mimmo Scilipoti che puntellano il governo per “nobili” ragioni. Il coordinatore di partito in Campania accusato dalla magistratura di collusioni con la camorra. Gli amministratori locali contigui alla ‘ndrangheta. Il coordinatore di partito che e’ anche Ministro della Difesa, e capocorrente.

Ma non mancano anche l’alleato riottoso Umberto Bossi che un giorno pone un diktat e quello dopo un veto insormontabile. Il ministro dell’economia Giulio Tremonti definito burbero ma geniale ed il sottosegretario Crosetto che gli consiglia di andare dallo psichiatra.

Sono tutti personaggi di uno scenario desolante ed avvilente messo su dal berlusconismo, a cui piano piano sta sfuggendo la situazione di mano, generando situazioni caratteristiche di ciò che accade quando il retroscena prende il sopravvento sulla scena.

I pm di Milano accusano Berlusconi di aver fatto delle cene di Arcore un bordello, si ha il fondato sospetto che si sta facendo lo stesso con l’Italia, speriamo alemeno che i confetti del Ministro Carfagna siano abbastanza dolci per colmare l’amarezza.


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