L’ Informazione a servizio della coscienza civica

par freebacoli
martedì 30 giugno 2009

Eccovi i dati di LegaAmbiente. Sono completante discordanti con quelli dell’Arpac

Per coscienza s’intende "la capacità di cognizione di quanto avviene in noi stessi e nei nostri rapporti col mondo esterno"; e per civico "ciò che è proprio del cittadino in quanto parte di una società e quindi di uno stato". Fa da sé che la coscienza civica "appartiene dunque all’uomo in quanto tale, perché rispettoso di sé, di quelli che fanno parte della collettività e delle cose che appartengono a tutti". Quando, purtroppo, essa viene a mancare a causa di una politica scoretta e poco interessata alle reali problematiche dei cittadini, vi sono vari modi per riappropiarsi della stessa.

Tra di essi l’informazione risulta rivestire un ruolo di notevole importanza. Difatti è fondamentale conoscere il proprio paese, essere a conoscenza delle proprie problematiche e controllare le cause che producono privilegi o degrado. E’ necessario leggere i giornali, ascoltare i TG o semplicemente assistere al Consiglio Comunale locale, poichè solo attraverso tali inevitabili passaggi si potrà essere certi di ciò che si afferma, accantonando il rovinoso e inefficace "pettegolezzo provinciale". Solo mediante i dati certi sarà possibile riacquisire quella coscienza civica utile per il benessere privato e colletivo.

Per queste motivazioni ritengo opportuno mostrarvi una parte dell’articolo, scritto dalla giornalista Paola Di Pace, e pubblicato da Il Mattino il 27/06/2009 (http://sfoglia.ilmattino.it/mattino/sfoglia.php?pbk=1&Date=20090627&Edition=CIRC_NORD&Section=NAZIONALE&Number=41&vis=G)

"Campania regina della coste devastate"

Legambiente condanna i nuovi pirati del mare con le «bandiere nere». Riconoscimento bis in negativo alla Campania dopo il dossier dell’anno scorso sulla salute del mare. Bandiera nera alla Regione per la mancata depurazione delle acque del litorale domizio-flegreo, per il decennale immobilismo e la pessima gestione degli impianti di depurazione. Seconda bandiera nera anche per il cemento illegale lungo le coste. E così la Campania è la regione con il valore di balneabilità più basso, l’81 per cento. Un mare di illegalità divora la costa, non solo scarichi illegali e cemento ma anche depurazione in tilt e pesca di frodo. Sette reati al giorno, sei per ogni chilometro di costa. Un assalto al litorale con 2776 infrazioni accertate nell’ultimo anno, 3142 denunciati, 1002 sequestri. Numeri da brivido nel dossier «Mare Mostrum 2009.

Il caso Campania di Legambiente». Il dossier è stato realizzato con il contributo delle Capitanerie di Porto, del Corpo forestale, della Guardia di finanza e del Noe dei carabinieri. Le storie di mare in Campania raccolte da Legambiente sono quasi sempre storie di soprusi e illegalità: veleni scaricati nel golfo, rifiuti fuorilegge, petrolio, bracconieri e cemento persino nelle aree demaniali protette.
 
"Questo l’identikit dei pirati del mare – Afferma Buonomo, presidente regionale Legambiente - che mettono quotidianamente a rischio la risorsa mare. Davanti a questi numeri, le amministrazioni centrali e locali devono fare scelte chiare e inequivocabili".

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