L’IIDAC nel 2009 entra a far parte dell’ECOSOC delle Nazioni Unite
par ONEplusONE
giovedì 11 giugno 2009
Cari lettori di AgoraVox,
cerchiamo di sciogliere insieme queste sigle e vedere cosa si nasconde dietro questi nomi importanti e come l’Istituto IIDAC promuova al proprio interno lo sviluppo umano e una buona governance in iniziative volte alla promozione della cittadinanza.
Proprio nell’alveo di questo forum, che vede il giornalismo partecipativo come nucleo per un’informazione più libera e trasparente, introduciamo l’IIDAC con un progetto che tra gli altri crea uno spazio interattivo di scambio di idee e iniziative tra giovani corrispondenti che partecipano a workshop formativi dedicati alla Comunicazione per lo Sviluppo; si tratta dell’ “YBNews- Agenzia Giovanile di comunicazione”.
In YBnews i giovani collaborano come veri e propri reporter, producendo articoli che vengono pubblicati elettronicamente in due lingue e consultabili attraverso un sito web (http://www.ybnews.org.br), all’interno di una rete di partecipazione più vasta con altri colleghi, educatori, e gestori sociali, dall’Europa al Brasile.
Ma andiamo per gradi.
Questo è uno degli ultimi anelli di una piramide di iniziative dedicate allo sviluppo umano sostenibile e alla partecipazione giovanile, non solo teorica ma concretizzata attraverso adeguati strumenti educativi in contesti sociali ed economici eterogenei.
Vista la situazione attuale, dove spesso il clientelismo e strutture socio-culturali anacroniste (per non dire di baronato locale) hanno spesso bloccato la mobilità sociale, intesa anche come la possibilità delle nuove generazioni di intraprendere strade basate sull’iniziativa originale e la spinta interiore verso nuovi progetti, ci sembra importante parlare di quest’Istituto che opera nell’ambito degli Obiettivi del Millennio delle Nazioni Unite, partendo dall’assunto che le dinamiche tipiche del processo di crescita e sviluppo dei giovani abbiano delle ricadute dirette sulla popolazione di tutto il pianeta.
L’IIDAC, l’Istituto Internazionale per lo Sviluppo della Cittadinanza è stato fondato nel 1998 e da più di dieci anni attua nel territorio brasiliano progetti basati sulle linee guida delle Conferenze ONU, collaborando con alcune sue agenzie come il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP), il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF) e l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO).
Dal 2009 finalmente entra a far parte del Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite che comporterà il diritto di partecipare alle riunioni dell’Assemblea a New York e Ginevra, implementando il suo obiettivo primario di creare tecnologie sociali, il trasferimento di conoscenze, lo scambio di esperienze con governi locali e nazionali, imprese, il settore no-profit, le università attraverso network locali e internazionali coinvolgendo soprattutto le nuove generazioni.
Ed è proprio questo che vogliamo mettere in luce.
Per incoraggiare e motivare i giovani IIDAC si serve di un ciclo formativo strutturato su quattro livelli e denominato Ciclo di Sviluppo delle Capacità che comprende:
- Volontariato
- Protagonismo Giovanile
- Imprenditorialità giovanile
- Partecipazione Pubblica
Il Volontariato permetterà ai giovani di valorizzare la propria cultura e di diventare sensibili alle necessità locali e globali, accelerando il proprio sviluppo emotivo e migliorando la comprensione della realtà circostante. L’esperienza pedagogica proposta dall’IIDAC è volta a modificare l’idea tradizionale di un volontariato assistenzialista sostituendola con un coinvolgimento attivo verso l’esterno come impegno etico ed iniziative socio-economiche con altri attori sociali, la protezione del medio-ambiente, la promozione della salute, dello sport,della cultura e della comunicazione; e verso l’interno nella formazione integrata degli operatori attraverso l’acquisizione di una nuova coscienza sociale vincolata da interessi universali comuni, non solo appresi, ma compresi nella loro dimensione più grande.
Il Protagonismo Giovanile è la seconda tappa metodologica del Ciclo di Sviluppo.
Ed è una parte fondamentale nonché innovativa nella realizzazione dello sviluppo umano sostenibile che si basa sulle abilità e le esperienze di volontariato acquisite. L’autorità non viene imposta, ma emerge per scelta collettiva e identificando i bisogni della società, favorendo la creazione di spazi adibiti ad iniziative sociali concrete nelle scuole, nelle comunità e con differenti iniziative di carattere sociale, il giovane (protagonista) agirà proattivamente sulla realtà per trasformarla e diventando fonte creativa di soluzioni elaborate a prescindere da una leadership preesistente e prestabilita. Se come volontari i giovani vengono invitati a mettere in pratica delle iniziative progettate da altri individui, come protagonisti saranno i portavoce di nuove strategie volte al coinvolgimento di altri volontari partecipanti.
Non è solo teoria, ma un esempio operativo è il Centro Brasiliano per il Protagonismo Giovanile (CPJ) che attraverso un’equipe tecnica ha la capacità di applicare tecnologie sociali per promuovere la partecipazione del cittadino e l’educazione tra pari, specialmente nella fascia di adolescenti e giovani tra i 12 e i 18 anni, con la collaborazione di un team di giovani consulenti con una qualificata esperienza in iniziative sociali comunitarie nella prospettiva metodologica della stessa struttura madre.
L’imprenditorialità giovanile è il terzo step, fondamentale per lo sviluppo umano sostenibile, che prevede la partecipazione attiva dei giovani in progetti che generano reddito (iniziative sociali senza fini di lucro o attività profit), e dopo l’esperienza acquisita nelle fasi precedentemente descritte,si concretizza nella capacità di trasformare le informazioni e il sapere in comportamenti e progetti innovativi per la produzione di reddito delle nuove generazioni.
Non è un caso che sia un momento successivo all’educazione e al processo formativo del giovane, laddove tecniche di insegnamento e di apprendimento, processi di costruzione del sapere, e teorie relative allo sviluppo delle abilità individuali e collettive si pongono come base fondante delle informazioni socio-economiche e della possibilità di individuare eventuali opportunità di business.
Di conseguenza i giovani potranno operare in modo autonomo e consapevole, a livello locale e globale, sia nel settore sociale che in quello economico.
La Partecipazione pubblica è la quarta tappa del Ciclo di Sviluppo delle Capacità IIDAC. E’ la fase finale di un processo formativo dove il giovane, dopo aver acquisito competenze culturali ed emozionali attraverso il volontariato, capacità relazionali, di leadership e di organizzazione attraverso il protagonismo giovanile, e abilità tecniche attraverso l’imprenditorialità giovanile, otterrà un riconoscimento ufficiale delle proprie competenze decisionali in ambito istituzionale.
Condizione essenziale questa per intraprendere nuovi progetti attuabili negli spazi della vita pubblica, che partano proprio dalle nuove generazioni per la promozione della dignità umana, i diritti universali e il consolidamento della democrazia a livello sia globale che locale.
Ma queste non sono solo parole.
Perché abbiamo esposto in maniera così dettagliata gli obiettivi e il sistema della struttura IIDAC?
Dalla creazione dell’Istituto nel 1998 ad oggi, oltre 200.000 tra adolescenti e giovani hanno preso parte a programmi e progetti di capacity buiding realizzati in Brasile e in altri paesi.
Ciò conferma l’importanza del riconoscimento del protagonismo giovanile come “stategia” benefica per la costruzione di un tessuto sociale che consideri adolescenti e giovani quali attori in prima linea per l’implementazione e valutazione di iniziative di sviluppo sostenibile.
Fattori quali, la creatività, la partecipazione attiva, la capacità decisionale in programmi e progetti che promuovano lo sviluppo umano attraverso nuove tecnologie sociali, saranno il terreno di crescita delle future generazioni e potranno contribuire alla ripianificazione dello sviluppo socioeconomico di tutta la popolazione mondiale.
In sintesi quello che speriamo di avervi trasmesso presentandovi questo progetto, è la possibilità di andare ben oltre la concezione del giovane come semplice stakeholder dell’impresa educativa, dove il trasferimento delle conoscenze sia solo legato alla teoria e alle nozione di una conoscenza che rimarrà sterile.
Le conoscenze e il bagaglio formativo sono una parte fondamentale della cultura e della formazione personale, ma l’incapacità di trasmetterle renderà queste stesse nozioni vuote e prive di concretezza.
Osservando il sistema IIDAC è possibile ravvisare quel concetto di umanità che Einstein espresse bene dicendo “Non cercare di diventare un uomo di successo, ma piuttosto un uomo di valore”.
Per trasformare le potenzialità in capacità operative è necessario un ponte, che in primis sarà la fiducia di un sistema organizzativo che sproni le iniziative degli attori partecipanti senza legami a sistemi conservatori e rigidi che per quanto funzionali nel passato, ora necessitano di un bel po’ d’olio. O meglio di immaginazione, protagonismo, e valorizzazione dell’individuo.
Affinchè i giovani possano partecipare alla formazione di welfare verso l’interno e l’esterno, inteso non solo come benessere economico e sociale, ma integrazione a tutti livelli che passa innanzitutto dal riconoscimento del singolo come Persona, è necessario un nuovo paradigma di sviluppo.
In fondo l’ha dimostrato anche Galileo con il suo telescopio…spesso un’invenzione non è semplicemente innovativa in sé, ma soprattutto nel diverso uso della stessa. Volgere lo sguardo verso nuovi orizzonti mai visti o rimasti inesplorati, richiede grande coraggio, ma sin’ora ha portato a quelle rivoluzioni e passaggi d’epoca che hanno fatto crescere l’umanità.
Quindi se fin’ora la logica è stata la base del processo evolutivo dell’homo economicus, spostandoci nel right brain dell’immaginazione, e usando i suoi strumenti come estensione della nostra personalità i cui frutti sono da offrire al mondo, c’è la possibilità di trovare delle risorse meravigliose.
Per questo si parla di equilibrio nella tensione tra la tradizione e la novità, e l’IIDAC con il suo riconoscimento ufficiale di strutture portanti e rese forti dall’esperienza operativa, insieme a nuove tecnologie sociali e di sviluppo umano, si pone come un’ organizzazione al servizio della società del ventunesimo secolo che potrà fungere da promotore di un nuovo equilibrio globale.