L’Euro nella guerra tra le valute

par pierobonicellidellavite
sabato 1 marzo 2014

 
La disattenzione degli italiani verso la realtà economica e finanziaria ha gravi conseguenze. Il dibattito sulla moneta unica europea si è molto evoluto: e da una maggioranza di italiani favorevole all'euro si è passati ad una maggioranza di euro-scettici. Ripercorrere quanto è accaduto è utile per le decisioni di oggi. 
 
Prodi fu il grande fautore della partecipazione dell'Italia alla moneta unica, ne guidò l'adesione ma la firma finale venne apposta dal successivo governo Berlusconi. Berlusconi non credeva nell'euro ma non ebbe il coraggio di opporsi e il primo gennaio 1999 l'Italia si ritrovò nella Moneta Unica.
 
Pochi ricordano oggi che l'Italia non soddisfaceva allora ai parametri fissati dal trattato di Maastricht del 1992. Basti pensare che il Debito Pubblico doveva essere inferiore al 60% del PIL, laddove in Italia esso era quasi al 120%, cioè il doppio! 
 
Pochi ricordarono allora che il senso dei parametri era di garantire un minimo di serietà all'unione monetaria: erano parametri di convergenza per fare convivere economie diverse. Ci furono a quel tempo due dichiarazioni di Germania e Francia che chiarivano che se l'Italia non avesse aderito, la moneta unica non si sarebbe fatta
 
Purché l'Italia aderisse, sia Francia che Germania fecero finta di non vedere che noi non solo non eravamo conformi, ma ne eravamo ben lontani! Cosicché la decisione politica del Sì sovrastò la logica economica che era del No. La Gran Bretagna disse coerentemente No e non entrò nell'Euro.
 
Sorse il sospetto che il loro obiettivo fosse quello di sbarazzarsi di un competitore forte come l'Italia, che restava competivo con le "note svalutazioni competitive". Con la moneta unica ciò non sarebbe più potuto accadere! Un sospetto oggi confermato dai fatti. 
 
È nato così l'Euro, una creatura politica, giudicata un aborto finanziario a detta dei più quotati economisti di tutto il mondo! Non era un giudizio difficile perché la storia, non la politica, mostra che tutte le volte che un Paese debole si è vincolato alla valuta con, o di un Paese forte, il risultato è stato che il paese debole si è indebolito sempre più ed il paese forte si è rinforzato
 
Due soli esempi: l'unificazione Italiana distrusse economicamente il Sud. L'Argentina ancorò la propria valuta al dollaro USA e fece bancarotta. Il cui nome tecnico è default: cioè l'impossibilità di ripagare i debiti del paese.
 
Non c'è nella storia un solo caso in cui si è verificato il contrario! Non è mai successo che il debole abbia cannibalizzato il più forte! Il caso Euro è oggi sotto gli occhi di tutti: l'economia più forte, cioè la Germania si è rinforzata. Tutti gli altri paesi, in progressione temporale dai più deboli ai meno deboli, si sono incamminati verso la bancarotta! Come non vedere che la progressione con cui i paesi vanno in difficoltà è sempre la stessa: dai più deboli ai meno deboli, uno dopo l'altro!
 
È significativo vedere la situazione del 1998, rispetto ai parametri di Maasticht, per i 12 paesi che aderirono subito (la Grecia poco dopo):
 
- Debito / Pil: paesi peggiori Belgio, Italia e Grecia
 
- Deficit / Pil: paesi peggiori Grecia, Italia e Spagna
 
- Inflazione: paesi peggiori Grecia, Spagna e Italia
 
- Disoccupazione: paesi peggiori Spagna, Finlandia, italia, Grecia, Francia.
 
Si noti che la Grecia era il paese più debole, seguita da Italia e Spagna a pari demerito! Perciò ciò che succede oggi è niente altro che ciò che è sempre accaduto. E che la Storia ha sempre confermato.
 
Dire che senza l'Euro l'Italia sarebbe andata peggio è solo un opinione, rispettabile ma non confermata dai fatti! I fatti confermano che i paesi che stanno andando in crisi profonda sono proprio quelli deboli della area Euro. Le difficoltà sono diventate crisi inarrestabili perchè l'Euro ha tolto ai paesi deboli la possibilità di svalutare.
 
Svalutare non è una opzione ma una dinamica del mercato: è il mercato che fa svalutare le valute dei paesi economicamente deboli. Quei paesi europei che allora annaspavano, sono annegati con la palla al piede dell' Euro.
 
Si è creata una situazione paradossale: i paesi deboli dell'Europa non possono svalutare mentre è in atto una guerra "di svalutazione" mondiale portata avanti anche dai paesi forti. La guerra valutaria in atto è condotta da Stati Uniti, seguiti da UK e Giappone. 
 
Quando l' economia mondiale smette di crescere, si apre la guerra tra paesi per prendere una parte più consistente della torta. Una torta che non cresce. L'economia mondiale è diventata un "gioco a somma zero". Per crescere bisogna portare via cibo agli altri commensali! L'economia è guerra tra paesi. 
 
All'apparenza l'unico paese forte che non partecipa alla guerra delle valute è la Germania. Ma la Germania non ha bisogno di svalutare, perché l'Euro è più debole di quanto sarebbe il marco tedesco da solo. La forza dell'Euro è mediata sulle economie dei paesi partecipanti: cosicché i paesi forti dell'area Euro si ritrovano con una valuta più debole di quella che avrebbero da soli. Per contro i paesi deboli dell'area euro si ritrovano con una valuta più forte di quella che avrebbero da soli. Questo spiega perché l'Euro è una palla al piede solo per i paesi deboli dell'Europa, mentre per la Germania ed i paesi forti è una manna
 
A saldo la situazione internazionale è perciò la seguente: i grandi paesi occidentali quali USA, Giappone, Inghilterra e Germania hanno una moneta svalutata rispetto alla forza della loro economia. I grandi paesi asiatici Cina, India e tigri asiatiche hanno valute sottovalutate perchè hanno impedito a priori che si rivalutassero mentre la loro economia si sviluppava.
 
Gli unici che hanno una monetra sopravvalutata sono i paesi deboli dell'area Euro. Italia e Francia incluse. ll risultato è sotto gli occhi di tutti . E persino Prodi, il 15 maggio 2013, riconosce che:
 ... che la crisi economica è ormai confinata alla sola Europa, che è a crescita zero a livello continentale, mentre in Italia c’è il segno negativo. Ma il resto del mondo – ha osservato – non è mai andato così bene, con una crescita del 5%, gli Stati Uniti al 3%, la stessa Africa che si muove. L’Europa, ha il problema di dover fare in fretta, e ha il problema della Germania: a Berlino “non c’è il senso della storia, per le generazioni future. Nessuno vuol dare tutte le colpe ai tedeschi, ma c’è un momento nella storia in cui alcuni hanno la possibilità di cambiare direzione alle cose, e altri meno.
Ovvero Prodi riconosce che l'Euro così come è, non funziona! Peccato per l'Italia non ci avesse pensato prima. Agli Italiani nessuno chiese cosa ne pensavano e di votare o meno l'adesione all'Euro! Per contro due anni fa ci hanno invaso con tre mesi di dibattiti su taxisti e farmacisti! 
 
La disinformazione al potere! La domanda è: chi avrà il coraggio di prendersi carico seriamente di un problema ineludibile! Non c'è molto tempo per dibattiti politici polemici. Il primo passo da fare subito è che i titoli del Debito Pubblico debbono essere emessi dalla BCE e l'Italia deve potere finanziare il proprio debito pubblico allo stesso costo della Germania. La garanzia deve essere della BCE, altrimenti a cosa ci serve essere nell' Euro!
 
L'opzione "Euro sì o no" è falsificante. L'opzione vera è "o si cambiano subito le regole dell'euro o altrimenti bisogna uscire dall'euro". Basta chiacchere, solo fatti.

Leggi l'articolo completo e i commenti