L’ Effetto Domino delle rivoluzioni

par Francesco Rossolini
sabato 19 febbraio 2011

Tunisia, Egitto, Libia, Iran con echi fino ai ricchi Emirati. Il Mondo Islamico è in forte fermento e la procrastinata, a tempo indeterminato, laicità dei diritti inizia a mobilitare le folle. Il tutto è catalizzato dalla crisi economica del Mondo Occidentale che si ripercuote pesantemente sul Nord Africa e sul Medio Oriente. 

 

Che cosa ci sia ancora da attendersi è difficile da prevedere ma è molto probabile che in ogni luogo dove ci sia una forma anomala di governo, potere accentrato e libertà ridotta, il popolo cercherà di far valere i propri diritti. Quando non si ha più nulla da perdere si è disposti a morire per la libertà.

 

L’Effetto Domino delle rivoluzioni sembra inarrestabile e lambisce pericolosamente le Nazioni dell’Europa Mediterranea, già in fermento perché particolarmente colpite dalla crisi. Portogallo, Spagna, Grecia e Italia sono ad un soffio dagli Stati in rivolta. Migliaia di profughi cerano di trovare condizioni di vita migliori sbarcando nelle coste meridionali dell’Unione Europea ogni giorno. Partono spinti dall’illusione di trovare l’Eldorado e danno fondo a tutti i pochi possedimenti per pagare un viaggio della speranza, che però è in verità il viaggio dell’illusione.

 

L’Unione Europea non riesce a far fronte ai suoi nuovi milioni di poveri, vittime della crisi, figuriamoci se può accollarsi la povertà dei popoli in rivolta. I nuovi immigrati rischiano di divenire un nuovo capro espiatorio alle difficoltà interne. La destabilizzazione in Nazioni a scarsa coesione sociale, come l’Italia, è dietro l’angolo. Il problema è estremamente serio e prioritario, stupisce come i nostri politici sembrino vivere fuori dal tempo e dalla storia, rinchiusi in una cittadella completamente isolata dall’esterno. 

 

Stiamo vivendo uno dei cambiamenti Storici più significativi dalla conclusione del secondo conflitto mondiale, il Governo Italiano lo affronta facendo finta di niente e focalizzando la misera opinione pubblica su sgradevoli e vergognose vicende personali. 


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