L’Aquila, si salvi chi può

par Evtughenos
giovedì 9 luglio 2009

E’ sempre più arrabbiato il sindaco dell’Aquila, è sempre più ottimista il presidente del Consiglio. Ma noi che siamo qui a L’Aquila nelle tendopoli, noi che siamo negli alberghi sulla costa, abbiamo percezioni diverse dalle realtà che entrambi ci propongono...

Ricordate Fritz Lang e il suo film Metropolis? Riguardatelo sui vostri televisori, a casa, se avete ancora la fortuna di avere un televisore ed una casa. Riesce a malapena a dare un’idea dell’Aquila, città piena di associazioni che sanno come ricostruire e di zombie che vagano per la città in attesa di un futuro che venga confezionato dall’alto dei cieli. Certo, dall’alto dei cieli hanno già provveduto a mettere in sicurezza tutte le chiese, ma questo era prevedibile, la chiamano preservazione della cultura; si sono però un attimo distratti e così noi indigeni che popolavamo la città, e che abbiamo ancora le case nelle stesse condizioni della mattina del sei aprile, verremo preservati in seguito; tra i più informati e tra i direttori dei lavori si mormora a novembre, forse a dicembre, prima dell’ibernazione insomma.

E in effetti a Bazzano, nel favoloso cantiere aperto, che tanto stupisce noi aquilani per efficenza e lucidità di intenti, vi è il cartello che indica, come data di fine lavori, proprio la data del 31 dicembre 2009.

Magari però, nel frattempo, potremo usufruire della nuova pista di Preturo per qualche volo low-cost, magari per delle vacanze invernali ai tropici in attesa delle confortevoli case antisismiche.



Il Sindaco piange un esproprio di potere, ma intanto viene invitato a dimettersi dal capogruppo del Pdl Giuliante per aver concesso senza gara, ma con procedura diretta un appalto milionario per l’affidamento da parte del Comune dell’Aquila ad una società, finora inattiva stando a quanto riferisce Giuliante, del servizio di selezione e smaltimento delle macerie; e non importa a chi. Per essere stato espropriato si è comportato abbastanza bene, figuriamoci avesse avuto pieni poteri...

Il Presidente del Consiglio invece sorride sempre ottimista e si augura che dal G8 esca solidarietà e attenzione verso i poveri e i più deboli. Un po’ poco per essere un Presidente, gli occorrerebbe forse maggior potere decisionale...

E il Sindaco dichiara che il G8 è lontano dalla popolazione, che non ci riguarda, che lui, come me, dorme in un camper, ma non disdegna affatto di passeggiare accanto a chi rende più prestigiosa la sua immagine di sfollato con la barba incolta. Sindaco, un po’ più di coraggio, piuttosto che continuare a difendere gli interessi di pochi multiproprietari aquilani e non, poteva aiutare a stendere quei tali che hanno disegnato la scritta Yes, we camp!


Leggi l'articolo completo e i commenti