L’Abruzzo non sarà una regione petrolifera. Stop del VIA a Ombrina Mare 2

par Paola Huxley
venerdì 15 ottobre 2010

Importante vittoria del fronte ambientalista in Abruzzo.

La commissione nazionale per la Valutazione di Impatto Ambientale ha bocciato il progetto Ombrina Mare 2, una proposta di ricerca petrolifera avanzata nei mesi scorsi dalla multinazionale britannica MedOil&Gas spa.

Come si ricorderà, il progetto prevedeva la costruzione - a 3 miglia dalla costa - di una piattaforma per l’estrazione, desulfurazione e stoccaggio del petrolio estratto dai fondali abruzzesi. Un progetto di coltivazione ed esplorazione dei fondali adriatici che avrebbe interessato l’area per 24 anni a partire dal 2013 e che, nel lungo periodo, avrebbe reso 3 miliardi di euro, di cui appena il 10% delle royalties sarebbe andato agli enti locali.

Il no alla deriva petrolifera della regione Abruzzo è stato da sempre molto forte e deciso. Associazioni ambientaliste, comitati civici e semplici cittadini in diverse occasioni avevano fatto sentire la loro voce attraverso campagne di sensibilizzazione e manifestazioni.

Il diniego espresso dalla commissione ministeriale rappresenta un importante riconoscimento per il movimento abruzzese che - come sottolinea Legambiente Abruzzo - da oltre tre anni si oppone al rischio concreto di deriva petrolifera regionale; [un tema] che non sempre trova adeguata attenzione e sufficiente risposta da parte delle Istituzioni regionali, provinciali e comunali”.

Anche il governatore dell'Abruzzo, Gianni Chiodi, ha espresso soddisfazione per il no arrivato dalla Commissione nazionale alle possibili trivellazioni al largo delle coste abruzzesi:

"La bocciatura di Ombrina Mare 2 da parte della Commissione nazionale per la Valutazione d'impatto ambientale premia la scelta di questo governo regionale [...] Ho sempre detto che sulle trivellazioni in mare, non di nostra competenza, avremmo fatto una forte pressione politica sul Governo in modo da scongiurare la realizzazione di impianti al largo della nostra costa. Oggi continuiamo ad avere riprova della veridicità delle mie assicurazioni e della infondatezza delle critiche di tutti coloro che, strumentalmente, cercano di diffondere tra la popolazione abruzzese false informazioni sui reali indirizzi di questo governo regionale. [...] Siamo contro tutti i progetti petroliferi, nel nostro mare e nella nostra terra mentre in passato il piano, come tutti ricorderanno, è stato sostenuto ed appoggiato da esponenti del centro sinistra che hanno sottoscritto atti ufficiali per concedere le approvazioni alla trivellazione e tutte le autorizzazioni per impianti come il'Centro Oli' che noi, insieme al Governo centrale, abbiamo definitivamente bloccato. Le tematiche ambientali rappresentano invece, una priorità per questa amministrazione, una sfida per un futuro ecosostenibile. Siamo sempre più impegnati a garantire uno sviluppo concreto nel campo della sostenibilità energetica e ambientale"

La battaglia della Regione Verde d'Europa contro il petrolio non può dirsi conclusa.

La vittoria del fronte ambientalista ci sarà solo quando verrà pianificata ed attuata una politica energetica sostenibile basata su efficienza, fonti rinnovabili e innovazione tecnologica.

Una politica che vada oltre le logiche di consumo legate al petrolio.


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