"L’84% di Facebook è mio" e il tribunale congela i beni dell’azienda
par 0punto2
mercoledì 14 luglio 2010
Ma se si scava più a fondo nella faccenda, si scopre che Paul D.Ceglia ha presentato una denuncia contro Mark Zuckerberg il 30 Giugno scorso presso la Corte di New York basandosi su un contratto reale, finito nelle mani della Redazione del Wall Street Journal.
In base a questo contratto, stipulato il 28 Aprile 2003 e firmato da Ceglia e Zuckerberg, il Web Designer avrebbe avuto diritto per il suo operato a 1.000 dollari iniziali più quote societarie, le quali sarebbero poi aumentate nel tempo dopo la fine del lavoro: l’1% per ogni giorno trascorso fino al varo del progetto, che nel contratto è indicato come “The Face Book”.
Secondo i calcoli di Ceglia, le quote del Social Network di sua spettanza, sarebbero pari all’84%.
La Corte di New York ha preso la pratica piuttosto sul serio, tanto che gli asset e i beni della società sono stati congelati.
Impossibile per ora dire se e in quanto tempo la schiera di legali di Facebook distruggeranno Ceglia e smonteranno la sua causa, ma se incredibilmente ciò non dovesse avvenire, forse su quella panchina un giorno a mormorare potrebbe esserci Mark Zuckerberg.
Per i legali di Facebook c’è già però un boccone piuttosto ghiotto: Ceglia venne arrestato un anno fa insieme alla moglie per una truffa da 200.000 dollari.