Juve, carenze strutturali

par Antonio Vergara
lunedì 28 settembre 2009

Due indizi possono essere un caso, tre fanno una prova. C’è quasi da essere contenti che al ’94 il Bologna ha giustamente pareggiato il gol iniziale del redivivo Trezeguet. Se fosse continuata la storia sofferenza ma vittorie, probabilmente i nodi non sarebbero mai venuti al pettine.

Il pareggio col Bordeaux poteva essere frutto di una giornata storta, quello di ieri col Bologna consegna all’inesperto Ciro Ferrara una bella gatta da pelare. Ha ragione, infatti, Mario Sconcerti su Sky quando parla di fase difensiva da rivedere: non è la difesa sotto esame, tranne qualche incertezza sul lato sinistro, ma l’impianto complessivo della squadra quando deve difendere. Ho la vaga impressione che presto si tornerà al caro, vecchio e noioso 4-4-2; Felipe Melo e Marchisio (oggi in debito di ossigeno) non possono sopportare due punte e due trequartisti, anche se teoricamente tutti avrebbero compiti anche di copertura. O almeno bisognerà aspettare fino al rientro di Sissoko per vedere questa Juve all’opera con tre mediani: Melo, Sissoko e Marchisio.



Credo in definitiva fosse questa la squadra che Ciro e i dirigenti avessero in mente. Inoltre Ciro deve imparare a non vergognarsi di togliere un attaccante per mettere un centrocampista: oggi Poulsen sarebbe stato molto più utile dell’impalpabile Giovinco e di Amauri.

Mercoledì si va a Monaco per la Champions League, e non c’è molto da stare tranquilli.


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