Jordi Savall apre l’edizione 2014 del festival Monteverdi Vivaldi
par Giovanni Greto
lunedì 4 agosto 2014
In gran forma, alla viola da gamba soprano, il più piccolo strumento della famiglia, Savall ha interagito con le viole di Philippe Pierlot (altus e basso), di Sergi Casademunt (altus), di Lorenz Duftschmidt (basso) e con la Tiorba – evoluzione del Chitarrone, un liuto di grande dimensione nel quale il manico continua per considerevole lunghezza – di Eduardo Eguez. Accanto a lavori di Autori maggiormente conosciuti, come i veneziani Andrea Gabrieli (1510/15 – 1586), il nipote Giovanni (1557? – 1612) e il lombardo Giovanni Legrenzi (Clusone, Bg, 1626 – Venezia 1690) il programma di sala proponeva composizioni di musicisti meno noti, ma non meno meritevoli di attenzione, come il trevigiano Giovanni Battista Grillo, allievo di Giovanni Gabrieli, del quale è stato eseguito "Capriccio V". Si tratta di un brano strumentale di un certo estro e immaginazione che, invece di obbedire a canoni rigidi e prestabiliti, si affida alla fantasia, all’invenzione, appunto al “capriccio” dell’Autore. Assai apprezzata l’esecuzione di danze veneziane, di autore anonimo, tutte del XVI° secolo : "Paduana del Re", "Gagliarda" "La Traditora”, “El Todescho”, "Saltarello". Ancora una volta Savall e i suoi musicisti hanno convinto grazie ad un suono limpido, all’abilità tecnica, unita a felici episodi virtuosistici, ad un affiatamento e ad un’intonazione perfetti.
L’ultimo brano in programma, particolarmente malinconico, è stato la "Sonata sesta a 4 viole da gamba" di Giovanni Legrenzi, uno dei maggiori maestri del barocco veneziano, nelle cui arie, oltre ad una rigorosa tecnica formale e all’impiego del contrappunto, si trova una concentrazione di idee che sfrutta anche i contrasti coloristici. Gli applausi copiosi e scroscianti che caratterizzano come sempre i concerti di Savall hanno ottenuto due deliziosi bis. Il primo, ha visto l’ensemble impegnato in una lunga improvvisazione sull’ostinato conosciuto con il nome di "Canarios"; il secondo, nell’esecuzione di una canzone napoletana di Antonio Valente, organista e compositore della seconda metà del XVI° secolo, vissuto a Napoli, anche se non napoletano di nascita, e figura di rilievo all’inizio della ricca fioritura di musica organo-cembalistica che va sotto il nome di scuola napoletana.
Dopo la pausa agostana, il festival ritorna il 13 settembre a palazzo da Mosto con un concerto di musiche di Monteverdi, Cavalli, Ferrari, Merula, intitolato “Tormenti e dolce oblio. Umane passioni e affetti vocali".
Il 20 settembre alla Scuola Grande di San Rocco "Les Arts Florissants" eseguirà il VI libro dei Madrigali di Claudio Monteverdi, trasmesso in diretta su ‘Art Concert’ e ‘Mezzo’. Il 28 a palazzo Contarini Polignac Rinaldo Alessandrini proporrà ‘Il clavicembalo alla veneziana’, un programma di musiche di Vivaldi, Bach, Rameau, Benedetto Marcello, Storace, Couperin.
Il festival si concluderà il 4 ottobre al teatrino di Palazzo Grassi con “Ah! Crudele e pur ten vai”. Umane passioni e virtuosismi vocali. Il clavicembalista Carlos Aragon dirigerà il V/Vox ensemble, ospite la mezzosoprano Vivica genaux, in un programma di musiche di Haendel, Alessandro Scarlatti, Porpora e Vinci.