Johanna, la Verde, a capo dell’Islanda

par Virginia Visani
martedì 3 febbraio 2009

Il nome è di quelli non troppo facili da pronunciare. Quasi in sintonia con il suo carattere che i più descrivono “duro” e poco incline alle concessioni umanitarie e sentimentali. Però Johanna Sigurdardottir ha, almeno momentaneamente, salvato il governo del suo Paese, l’Islanda, da una crisi tanto dura quanto inaspettata.

Di conseguenza la prima dichiarazione della neo-eletta riguarda l’intenzione di “cambiare la direzione di rotta della Banca Centrale islandese”. Il che significa che l’ex Primo Ministro, che è anche governatore della Banca Centrale d’Islanda, David Oddsson, odiatissimo dalla popolazione, è ritenuto responsabile della bancarotta del Paese per non aver voluto sostenere né la moneta né le altre banche.

Sessantasei anni, ex hostess dell’aria e sindacalista, è la prima donna a dirigere il governo dell’Islanda e si vale di un’equipe di dirigenti fortemente intenzionati a rispettare il principio di parità tra uomini e donne. Ed è anche il primo dirigente politico al mondo che si dichiari apertamente omosessuale.
 
Johanna Sigurdardottir è sostenuta dalla coalizione dei Verdi di sinistra e dall’Alleanza dei socialisti-democratici e dovrebbe rimanere al Governo fino alle prossime elezioni fissate per il 25 aprile.
 
Va detto che l’ex leader dei Verdi, Steingrimur Sifgusson è stato nominato Ministro delle Finanze e, dunque, si pensa che dopo anni di politica economica conservatrice, per l’Islanda avrà inizio una nuova stagione di politica economica di sinistra. Ed è lo stesso ministro a dichiararlo dopo aver stigmatizzato “una politica disastrosa che ha portato il Paese al crollo attuale”.
 
 
 
 

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