Italia razzista: Ancora aggressioni e maltrattamenti (e il governo sta a guardare)

par Sergio Bagnoli
sabato 18 aprile 2009

STRASBURGO- Dopo i fatti di Tor Bella Monaca e la scoperta a Cerignola di 40 schiavi romeni interviene il Consiglio d’Europa e definisce insufficienti le misure anti- discriminazione del governo italiano. Intanto a Torino un’altra donna di colore è stata apostrofata da un arzillo pensionato come “ sporca negra” ed aggredita.

Due giorni fa a Tor Bella Monaca, quartiere della periferia romana noto per il disagio sofferto da chi ci vive, per le aggressioni a sfondo razziale che abitudinariamente hanno come vittima romeni e per il grande seguito che la destra fascista estrema ha sui giovani, un ragazzo lavoratore senegalese, perfettamente integrato nel tessuto sociale romano, ha perso l’uso di un occhio a causa di un’aggressione razzista di cui si è reso colpevole un ventenne italiano.

Il pover uomo continua a lamentarsi dal letto del reparto oftalmico del policlinico di Tor Vergata, dove si trova ricoverato, e a maledire il momento in cui ha deciso di emigrare verso il nostro paese, per lui “un paese profondamente razzista”.

Ieri a Torino una donna africana è stata aggredita ed apostrofata come “sporca negra” da un arzillo pensionato di settant’anni.

Oggi a Cerignola la polizia del locale Commissariato ha portato alla luce la masseria della vergogna dove in uno scantinato privo di servizi igienici ed in condizioni sanitarie pazzesche i padroni dell’azienda agricola costringevano quaranta romeni, tra cui quindici donne, a vivere ed a lavorare per loro nella raccolta e nel confezionamento dei carciofi come se fossero schiavi, pagandoli appena due centesimi di Euro a carciofo confezionato. Gli ortaggi tra l’altro venivano, nelle fasi della loro preparazione, lavati utilizzando acqua infetta. ”Che male abbiamo fatto erano solamente romeni” si sono giustificati i proprietari dell’azienda agricola, quasi parlassero di esseri subumani.

E’ il panorama dell’Italia d’oggi in cui gli altri, cioè gli invisibili extra-comunitari ed i neocomunitari polacchi o romeni, devono quotidianamente sopportare le angherie, quando non qualcosa di peggio, degli autoctoni ed il Governo sembra stia con le mani in mano a guardare senza intervenire.



I mass- media poi. sono sempre più pronti a sbattere i “mostri” stranieri.

Quest’anno sono molto di moda i perfidi romeni mentre gli altri sono considerati un po’ meno cattivi, in prima pagina salvo poi glissare quando invece gli aguzzini sono gli italiani.

Di fronte a questa realtà completamente alla deriva il Consiglio d’Europa non poteva stare zitto e ieri a Strasburgo, per bocca del Commissario europeo ai diritti umani, lo svedese Thomas Hammarberg, ha bollato l’Italia come un paese fortemente razzista e xenofobo, criticando l’ignavia del governo di Roma di fronte a questa nuova emergenza.

Il governo Berlusconi ha ribadito confutando l’indagine condotta dalla commissione Hammarberg ed affermando che l’Ufficio anti-discriminazioni costituito presso la Presidenza del Consiglio ha messo sotto inchiesta per razzismo persino un comizio leghista. La Lega Nord fa parte della maggioranza di governo, ma l’impressione è che ormai in quasi tutt’Europa, nelle varie cancellerie, valga l’equazione razzismo uguale Italia.

Persino il commissario europeo alla Giustizia, il francese Barrot, ieri a Bruxelles ha rassicurato quattro euro-deputati romeni affermando che anche i cittadini di Bucarest fanno parte dell’Unione europea ed hanno quindi gli stessi diritti e doveri di quelli degli altri ventisei stati, ed ha nuovamente invitato l’Italia a non porre illegittimi ostacoli al godimento del diritto dei cittadini neo-comunitari a sentirsi cittadini europei.


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