Italia, 150 anni e una (stupida) polemica

par Schizogene Verna
mercoledì 9 febbraio 2011

Tra qualche giorno questo nostro sgangherato Paese compirà 150 anni. E come disse Massimo D'Azeglio, una volta fatta l'Italia era tempo di “fare” gli italiani. Cioè insegnar loro ad essere un popolo, una Nazione. Purtroppo questo compito sembra essere ancora incompiuto. Vuoi per l'incapacità della classe dirigente, vuoi per la nostra storia o per la nostra strana vocazione a non voler essere governati.

Nonostante queste premesse, il 17 marzo è stato - a mio avviso giustamente- proclamato giorno di festa nazionale. Certo un giorno di festa non necessariamente è funzionale al compito di formare una Nazione, ma può essere uno dei - pochi - momenti di aggregazione della nostra Storia. Proprio in questi giorni, però, è sorta una stupida ed inutile polemica. La presidente di confindustria, sig.ra Emma Marcegaglia, invece di preoccuparsi dei guai giudiziari del fratello, pronuncia una filippica contro la festa del 17 marzo, affermando che quel giorno di festa (ribadisco: UN giorno di festa) farebbe perdere alle industrie italiane circa 4 miliardi di euro.

A parte il numero (probabilmente esagerato) di moneta sonante persa, fa strano sentir parlare di giorni di lavoro in un Paese in cui lo scorso anno ci sono state più di 1.200.000.000 di ore di cassa integrazione. Hanno intenzione di recuperarle tutte il 17 marzo? Inoltre quest'anno non saranno presenti ponti né il 25 aprile, né il 1 maggio, siccome cadono tutti di sabato o domenica.

Ma la presidentessa è in buona compagnia. Il ministro Calderoli ha detto che ciò che vale per le industrie vale anche per la pubblica amministrazione. Qualcuno potrebbe spiegare a Calderoli che se non se ne fosse accorto la pubblica amministrazione italiana è una delle più corrotte ed inefficienti del mondo e non sarà un giorno in più o in meno di lavoro a cambiarla. Ma d'altronde uno con la faccia di Calderoli non sarebbe mai diventato ministro in un Paese efficiente e serio. In realtà è che questi energumeni vorrebbero cancellare il ricordo dell'Unità, per impedire all'Italia di fare un cambiamento per diventare un Paese migliore. Quindi chiunque dice che il 17 marzo non deve essere un iorno di festa,ma un giorno di lavoro, merita una sola, semplice, concisa risposta: vaffanculo.

Ps: e nonostante tutto, viva l'Italia!


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