Invecchiamento: consigli per mantenere il cervello in forma

par Manuela Quaglietta
giovedì 5 settembre 2013

Se fino a non molto tempo fa il declino delle nostre abilità mentali sembrava un futuro certo per tutti, recenti studi hanno dimostrato che un cervello opportunamente stimolato può contrastare gli effetti del tempo. 

Infatti, nonostante il nostro cervello invecchi fisiologicamente e di conseguenza perda con il tempo parte dei neuroni, sono le sinapsi fra essi le responsabili della nostra acutezza mentale. Dunque, per mantenere la nostra mente agile ed elastica anche in età avanzata, dobbiamo svolgere attività che stimolino le diverse aree del nostro cervello, producendo sinapsi tra i neuroni: dobbiamo esercitarlo e mantenerlo in forma proprio come facciamo con il resto del nostro corpo.

Per approfondire sull’argomento, abbiamo intervistato il dott. Giuseppe Alfredo Innoccari, neuropsicologo, docente di Scienze Umane all'Università Statale di Milano e presidente di Assomensana, la dott.ssa Annapaola Prestia, psicologa esperta in neuropsicologia e Research Assistant presso l'IRCCS Fatebenefratelli di Brescia e la giornalista e direttrice del magazine Essere Benessere Ilaria Sicchirollo.

Gli esperti ci hanno spiegato che l’invecchiamento fisiologico del cervello è inevitabile così come il declino di qualsiasi altra parte del nostro corpo. Ci hanno detto però che esistono alcune attività che aiutano a contrastare questo deterioramento e che devono essere svolte durante tutta la vita senza aspettare la vecchiaia. Spiegano infatti che l’invecchiamento cerebrale dipende dal patrimonio genetico, ma anche dall’interazione con l’ambiente: ossia, le persone che hanno vissuto una vita stimolante hanno meno probabilità di incorrere in patologie neurodegenerative rispetto a chi ha vissuto in un ambiente povero di stimoli ed inoltre hanno più risorse per affrontare questo processo (anche nel caso si tratti di un processo fisiologico).

Tra i consigli che ci hanno proposto, il dott. Iannocari sostiene che uno stile di vita sano, con una buona igiene del sonno, alimentazione e socializzazione possano aiutare a combattere il declino cognitivo; inoltre suggerisce di mantenere un atteggiamento improntato alla curiosità.

La dott.ssa Prestia invece propone il “quarto d’ora della memoria”, durante il quale svolgere attività semplici che allenano la nostra memoria, come raccontare a qualcuno quello che abbiamo letto sul giornale, cercare di ricordare canzoncine e filastrocche di quando eravamo piccoli o imparare i numeri di telefono dei nostri amici e parenti.

Anche la dott.ssa Sicchirollo ritiene che azioni semplici come cambiare strada per andare al lavoro, lavarsi i denti con la mano sinistra (o la destra, se si è mancini), seguire un film in lingua originale o guardare le cose da un punto di vista diverso, ci aiutano ad esercitare il cervello ed a sentirci più vivi.

Tra le proposte degli esperti, c’e anche il gioco. Come afferma il dott.Iannoccari, “le attività ludiche consentono di apprendere nuove regole, nuove informazioni e nuove “forme” mentali. Arricchiscono le reti neurali (cioè i legami tra le cellule) e stimolano i neuroni a prendere contatti tra loro”. Ed in particolare, sostiene che la tombola richieda una buona concentrazione - uno dei pilastri fondamentali per il buon funzionamento cognitivo - memoria verbale e visiva, memoria di lavoro (altro pilastro delle facoltà cognitive) e coordinamento visuo-spaziale. Inoltre il gioco promuove la socializzazione tra le persone, altro fattore che aiuta a mantenere attive alcune importanti funzioni cognitive come il linguaggio, la memoria ed il ragionamento.

Leggete l’intervista completa qui

 

Foto: JE THERIOT/Flickr


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