Internet affonderà Berlusconi e il Berlusconismo

par Voltaire
giovedì 30 settembre 2010

"Ascoltatemi! La televisione non è la verità! La televisione è un maledetto parco di divertimenti, la televisione è un circo, un carnevale, una troupe viaggiante di acrobati, cantastorie, ballerini, cantanti, giocolieri, fenomeni da baraccone, domatori di leoni, giocatori di calcio! Ammazzare la noia è il nostro solo mestiere. [...] Sapete, da noi non potrete ottenere mai la verità: vi diremo tutto quello che volete sentire mentendo senza vergogna, noi vi diremo che, che Nero Wolfe trova sempre l’assassino e che nessuno muore di cancro in casa del dottor Kildare e che per quanto si trovi nei guai il nostro eroe, non temete, guardate l’orologio, alla fine dell’ora l’eroe vince, vi diremo qualsiasi cazzata vogliate sentire. Noi commerciamo illusioni, niente di tutto questo è vero" (Howard Beale, Quinto potere) - http://www.youtube.com/watch?v=lwoGAS6YXZA

 

 

Il film di Sidney Lumet “Quinto potere” (titolo originale Network) del 1976 descrive adeguatamente le potenzialità della televisione nel formare e consolidare opinioni nell’immaginario collettivo.

La tv è un mezzo principalmente di svago e generalista, che fornisce messaggi semplici di immediata comprensione. Riesce a veicolare notizie che diventano facilmente assibilabili da coloro per cui la TV rappresenta l’unico mezzo di informazione.

Gli scenari descritti da Lumet si possono verificare ampiamente nell’Italia del ventennio 1990-2010.

In questo arco di tempo la vita pubblica italiana è stata segnata dalla presenza costante di un solo uomo, Silvio Berlusconi. Il Tycoon di Arcore con i suoi canali è riuscito a imporre un nuovo modello di società e tramite esso ha conquistato il potere politico.

Berlusconi è espressione di un’epoca in cui la televisione rappresentava l’unico imprescindibile mezzo d’informazione. Da qui la sua strategia spregiudicata tesa ad occupare tutte le reti nazionali, e la designazione di persone a lui molto vicine alla guida dei telegiornali, principali fonti di informazione per il cittadino-elettore medio.

Nella sua ottica la Tv è un mezzo di propaganda che serve a tenere alto il suo indice di gradimento.

Infatti solo in Italia è potuto succedere che non venisse avvertita la vera entità della crisi finanziaria, allo stesso modo è sembrato per un lungo tempo che l'emergenza del terremoto dell’ Aquila fosse risolta definitivamente. Così le montagne di spazzatura, i clandestini, le rapine in villa sono scomparse da un giorno all’altro, non solo sui servizi televisivi ma anche nell’immaginario collettivo.

I politici italiani però non hanno fatto i conti con le nuove generazioni e con i nuovi mezzi di comunicazione.

Obama per esempio ha vinto le primarie e le seguenti elezioni facendo perno sui social network e su una innovativa campagna elettorale on-line.

Berlusconi invece ha occupato le televisioni di Stato ma non potrà mai occupare internet, che per sua natura è potenzialmente incontenibile ed infinita.

In internet è difficile nascondere e mistificare la realtà, per il semplice fatto che contempla tutte le voci possibili, anche quelle fuori dal coro.

In Italia Berlusconi deve fare i conti con un malcontento diffuso che scorre nelle vene della rete e che lui è incapace di rilevare.

La rete è un mezzo democratico in cui i fatti, convivono con il dissenso, dove la conoscenza di una notizia avviene dopo il confronto di varie fonti. Si può passare in meno di 10 secondi dal sito di Repubblica al sito del Corriere ad Agoravox e farsi un’idea più chiara dell’evento che ci interessa.

L’informazione on-line è veloce, immediata, permette di vedere contributi audio, video. Soprattutto permette che il lettore lasci il segno della propria opinione.

Un lettore può interagire con la notizia, può postare un commento, dai commenti nascono altri commenti e da questo processo additivo la notizia viene eviscerata in ogni suo aspetto.

Alla base di internet c’è anche il confronto e il dialogo, elementi essenziali a cui ogni uomo libero deve protendere.

L’informazione on-line che fornisce un'idea diversa della realtà, da quella che sparano quotidianamente le Tv di stato, sta sgretolando il consenso del potere attuale

Penso che la riscossa democratica che vede come condicio sine qua non l’isolamento della sbiadita figura berlusconiana passi per la rete e per i siti come AgoraVox. Per questo ogni cittadino dovrebbe contribuire nel suo piccolo a insinuare nell’interlocutore il seme del dubbio.


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