Inter, una stagione buttata?

par Rafdef
sabato 9 aprile 2011

 

Come buttar via un’intera stagione in due partite, ovvero come far dimenticare in tre giorni, tanti ne sono passati dal derby (3-0) alla partita di Champions contro lo Schalke (2-5), il “triplete” e far tornare di moda le barzellette sulla pazza Inter. Questo è quanto è riuscita a fare la squadra milanese perdendo in successione le due partite più importanti della stagione.
 
In campionato giocare contro il Milan rappresentava la possibilità di completare una rimonta iniziata a gennaio, di tornare in testa e non dover più fare calcoli basati sui risultati altrui. Ce n’era abbastanza per giocare col massimo impegno, la vittoria comunque non sarebbe stata assicurata ma almeno la squadra ne sarebbe uscita a testa alta, senza rimpianti. E invece dopo il primo gol subito non ci sono stati segni di reazione ed anzi è apparso abbastanza chiaro che la rete, incassata dopo quarantotto secondi, non era stata un evento casuale. Mentre il Milan faceva la partita l’inter è rimasta a guardare senza mai provare a prendere il controllo dell’incontro, limitandosi a cercare di approfittare degli errori avversari (pochi), tra l’altro senza riuscirci.
 
Il problema principale però non sta tanto nell’attacco quanto nella fase difensiva e ciò non solo nel derby bensì in tutta la stagione; la difesa che è stata fondamentale per i successi della passata stagione è diventata il punto debole. Il confronto con l’Inter 2009/10 da questo punto di vista è impietoso: a questo punto della stagione quella Inter aveva subito 28 gol in campionato mentre ora il totale è già di 35 (da notare che alla fine del campionato passato i gol subiti sono stati 34); in Champions la differenza è ancora più netta, 7 nella passata edizione e 19 in quella attuale.
 
Totale 35 a 54, cioè 19 reti subite più dell’anno scorso, reti che contribuiscono a spiegare il diverso rendimento della squadra.
 
L’Inter contro il Milan ha rischiato di crollare ad ogni azione offensiva degli avversari; contro lo Schalke invece, non ha solo rischiato bensì è crollata in modo imbarazzante ogni volta che i tedeschi arrivavano al limite dell’area. Cinque gol, che, aggiungendo i tre del Milan, diventano otto in due partite. Risultato: in campionato -5 dalla vetta e sorpasso del Napoli, che a sette giornate dalla fine, anche se non ancora matematicamente, significa che i nerazzurri potrebbero giocarsela solo per il secondo posto; in champions non va certo meglio, visto che a Gelsenkirchen per passare il turno l’inter dovrebbe segnare quattro gol e soprattutto non subirne e di questi tempi è una rarità.
 
L’impossibilità di contare sulla più che collaudata coppia titolare di centrali difensivi, Samuel e Lucio, si è fatta sentire più del previsto e nessuno dei sostituti si è dimostrato all’altezza. Ranocchia ha talento ma manca di esperienza, per questo rende di più in coppia con una guida sicura come Lucio, mentre con Chivu, che centrale non lo è più dai tempi della Roma, ha faticato molto a reggere l’urto degli avversari. Aggiungendo che il centrocampo, soprattutto quando manca Stankovic, garantisce poca copertura si comprende bene il perché l’Inter quest’anno abbia subito tanti gol. L’attacco, grazie in particolare ad Eto‘o, è riuscito a contenere questo problema, almeno fino a prima del derby. Forse in altri campionati giocare sempre per segnare un gol più dell’avversario rende, ma in Italia non siamo ancora pronti per abbracciare questa corrente di pensiero calcistica.
 
Certo, come si suol dire, il pallone è rotondo, quindi tutto è teoricamente ancora possibile - resta da superare, oggi, però, l'ostacolo Chievo - ma sembra un po’ poco potersi affidare solo all’imprevedibilità del calcio. 

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