Intelligenza artificiale: l’Ue esamina una proposta rischiosa per i diritti umani

par Riccardo Noury - Amnesty International
martedì 30 maggio 2023

Tra pochi giorni, l’11 maggio, il Parlamento europeo dovrebbe votare sul cosiddetto AI Act, una normativa che prevede l’uso massiccio della tecnologia di riconoscimento facciale.

La storia è iniziata due anni fa. Il 21 aprile 2021 la Commissione europea ha proposto una legge per regolamentare l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Il Consiglio dell’Unione europea ha adottato la sua posizione a dicembre 2022. Se la prossima settimana il Parlamento europeo approverà il testo, Consiglio e Commissione dovranno raggiungere l’accordo su un testo condiviso.

Amnesty International, parte di una coalizione di organizzazioni della società civile guidata dalla Rete europea per i diritti digitali ha chiesto una regolamentazione dell’intelligenza artificiale dell’Unione europea che protegga e promuova i diritti umani.

In una lettera aperta inviata ai parlamentari europei il 26 aprile, l’organizzazione ha sollecitato i parlamentari europei a impedire espressamente che l’uso dei sistemi di intelligenza artificiale possa ledere i diritti umani di gruppi vulnerabili, come ad esempio i migranti, i rifugiati e i richiedenti asilo.

Il grande rischio, infatti, è che l’intelligenza artificiale sia usata in modo discriminatorio nei confronti di persone che provengono da comunità marginalizzate. Le tecnologie d’intelligence artificiale . come gli strumenti di identificazione biometrica, retrospettiva e in tempo reale, profilano persone e comunità, “prevedendo” i reati o identificando persone ritenute rischiose per la sicurezza.


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