Inquisiti e inquisitori

par Cesarezac
martedì 18 marzo 2014

In uno stato di diritto, gli inquisiti, anzi per meglio dire, i condannati da un tribunale, non sono candidabili a cariche pubbliche.

Questa, è una verità ineccepibile, è un sillogismo.

I lettori certamente stanno pensando al caso Berlusconi, il leader di Forza Italia, colpito da diverse condanne penali passate in giudicato e che, tuttavia, pretende di candidarsi alle elezioni europee.

I suoi avversari eccepiscono che in uno stato di diritto egli non può candidarsi perché condannato.

Questo, è un sofisma, un ragionamento in apparenza non privo di logica, ma fondamentalmente improponibile in quanto si basa su premesse errate.

Vediamo perché. Ci troviamo in Italia in uno stato di diritto?

Coloro i quali governano il nostro Paese dal novembre 2011 a oggi sono stati eletti dal popolo? La risposta è no. Negli ultimi vent’anni i soli governi legittimati dal popolo sono stati i governi Prodi e Berlusconi, quest’ultimo esautorato con un vero e proprio golpe.

Il capo dello stato in carica è stato eletto dal popolo? La risposta è no.

L’apparato giudiziario è super partes e amministra con efficienza e speditezza la giustizia? Anche in questo caso, la risposta è no.

Il no è sancito da numerose pronunziazioni, anzi, sanzioni, irrogate al nostro paese dall'UE per gravi e reiterate disfunzioni della nostra istituzione giudiziaria che, tra l’altro, sono causa di pesanti conseguenze sull’economia nazionale. Le vittime, i cittadini, non quei magistrati che ne hanno colpa, pagano le sanzioni in veste di contribuenti: come dire, “cornuti e mazziati”. 

E’ innegabile che una parte significativa dei magistrati è affetta da protagonismo politico, è chiaramente schierata in una conventicola che concepisce la presenza in magistratura come trampolino di lancio per accedere a cariche politiche e opera per fini eversivi.

In sintesi, pretendere di ignorare questa situazione, pretendere di ignorare che un leader politico che rappresenta milioni di cittadini viene perseguitato da decenni con ogni mezzo lecito e soprattutto illecito, perché costituisce un ostacolo alla presa del potere da parte di una minoranza accecata dall’odio che per tale intollerabile smania di potere ha condotto il paese alla rovina. Gli ultimi due anni e mezzo di governo, ne sono la più eclatante dimostrazione, oltre ad essere un inaccettabile sopruso, è pura ipocrisia.


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