Inghilterra: due nuove preghiere contro la crisi economica

par Moreno Migliorati
sabato 10 gennaio 2009

Gli intrecci tra crisi economica e spiritualità si vanno facendo sempre più stretti, come notavamo tempo fa a proposito del caro petrolio. Anche ora che il prezzo del greggio è in discesa (e gli automobilisti, al momento del pieno, se ne escono con degli Alleluja! magari poco liturgici ma che provengono dal profondo del cuore) i problemi non sono certo risolti. Ne sa qualcosa la Chiesa anglicana, che ha appena composto due nuove preghiere (ne da notizie anche Il Sole 24 Ore) dedicate rispettivamente a chi è rimasto disoccupato e chi rischia di perdere il posto.

Conviene riportarne le parti principali, visto che la crisi è globale e le due preghiere possano essere apprezzate (ed usate) anche da chi non abita in terra d’Albione. La prima dice così: «La parola licenziato dice tutto: inutile, non necessario, senza scopo, in esubero. Aiutami mentre piango confuso, aiutami a pensare chiaramente e calma la mia anima. Mentre la vita continua, fammi sentire la tua presenza con me ogni giorno. Mentre guardo verso il futuro, aiutami a trovare nuove opportunità e nuove direzioni. Amen».

Mentre nella seconda si possono leggere queste parole: «La vita è cambiata: alcuni colleghi se ne sono andati, licenziati, senza lavoro. Improvvisamente, quello che sembrava così sicuro è ora molto fragile. E’ difficile sapere cosa provo: tristezza, certamente, senso di colpa, quasi, ad avere ancora un lavoro, e paura del futuro. In questa incertezza, aiutami ad andare avanti, a lavorare al meglio delle mie possibilità, affrontando un giorno alla volta e camminando sempre al tuo fianco. Amen».

Iniziativa senza dubbio meritoria, quella della Chiesa anglicana. E però merita segnalare che solo pochi mesi orsono un’iniziativa analoga venne presa nell’italianissima Prato. Del resto, di questi tempi le preghiere non sono di certo mai troppe.


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