Informazione politica e matematica
par Maria Rosa Panté
mercoledì 9 marzo 2011
- Inventiamo dei numeri?
- Inventiamoli, comincio io. Quasi uno, quasi due, quasi tre, quasi quattro, quasi cinque, quasi sei.
- Ã troppo poco. Senti questi: uno strabilione di biliardoni, un ottone di millantoni, un meravigliardo e un meraviglione.
Così scriveva giocosamente Gianni Rodari.
La filastrocca mi torna periodicamente alla mente ogniqualvolta sento un politico (locale, nazionale, trasversale) che per convincere della sua posizione sciorina cifre su cifre.
Faccio un esempio, parlo di scuola giacché è un campo che conosco abbastanza bene. Giorni fa è arrivata la notizia che i ministri dell'Istruzione e del Turismo (Gelmini e Brambilla) hanno stanziato sei milioni di euro per sostenere le visite di istruzione nelle città e nei luoghi legati ai 150 anni dell'Unità di Italia. Non sto qui a sindacare sull'intento della proposta, mi limito a dire: grazie, bella idea. Ma controllando bene se si divide la cifra per il numero di studenti coinvolti, si scopre che fa 6 euro a testa. Cioè l'operazione che vorrebbe rilanciare le visite di istruzione ecc. ecc. consta di un aiuto di 6 euro a famiglia. Meglio di niente si dirà, ma ne vale la pena? Non era meglio come avvenuto fino a qualche anno fa dare una cifra più consistente a ogni Istituto per acquistare libri? Il progetto si chiamava Amico libro ed è scomparso da due anni.
Leggere non è attività da incentivare, evidentemente.
Nemmeno far di conto però, perché se qualcuno lo sapesse fare e con accortezza si accorgerebbe di altre amenità come queste. Cifre sparate a caso: il ministro Gelmini ad esempio parla di 130 milioni dati da questo governo agli istituti scolastici per le spese di funzionamento (il ministro naturalmente sottolinea che il precedente governo, ma quanti anni fa? Ne aveva stanziati 117). Io ho cercato la fonte, la ragione di tali cifre e ho scoperto che 130 milioni possono essere soldi sì dati alle scuole, ma a quelle private e tratti dalle entrate dello scudo fiscale... La mia fonte è, questa volta, il sito del Popolo delle libertà, certo potrei aver guardato nel posto sbagliato. Ma io consiglierei per evitare equivoci che chiunque sbandieri delle cifre ne citi la fonte precisa, i documenti scritti, a futura memoria.
E poi altra cosa importante: una cifra non ha senso se non è contestualizzata, di seguito sempre da fonte ufficiale ecco un esempio di cifre contestualizzate, sempre sulla scuola:
BUDGET MIUR (Scuola, Università e Ricerca) |
||||||||
ANNO |
2010 |
2011 |
Diff. % |
2012 |
Diff. % |
2013 |
Diff. % |
Diff. % |
2010 |
2011 |
2012 |
2010 |
|||||
TOTALE |
54173504351 |
49.709.988.363 |
-8.24 |
48.392.641.685 |
-2.65 |
48.007.463.198 |
-0.80 |
-11.69 |
Elaborazione FLC CGIL su dati della Ragioneria generale dello Stato
Riassumendo: non cifre a caso, far di conto, citare le fonti precise, contestualizzare.
Pensate allo zero: se messo a sinistra d'una cifra è 0,1 se messo a destra è 10... (ispirato a una filastrocca di Rodari).