Informazione by Il Giornale

par alberto fortuzzi
giovedì 3 settembre 2009

Il Dott. Feltri, direttore de Il Giornale, in occasione dell’attacco portato contro il Dott. Boffo, direttore dell’Avvenire, ci dà un’altra ghiotta possibilità di capire cosa si intenda per "informazione" nella redazione del quotidiano da lui diretto.

Dopo aver spacciato come un‘informativa di polizia una sgrammaticata sola, il cui unico scopo era quello di poter scrivere le parole “noto omosessuale”, “attenzionato dalla polizia”, “molestatore” in relazione al nome del Dott. Boffo ci promette, come in già altre poco gloriose vicende, la continuazione della vicenda con altri grossi scoop.

Nell’edizione di ieri de Il Giornale, ci spiegano come la tesi difensiva del Dott. Boffo sia inconsistente, ma rileviamo in primis, grazie alle dichiarazioni del Gip di Terni, che nelle carte processuali non c’è nessuna indicazione sulle inclinazioni sessuali del “segnalato” e soprattutto le famose intercettazioni, vera chiave di volta di tutto l’impianto accusatorio de Il Giornale, risultano essere tabulati telefonici. Sfumatura che il Dott. Feltri aveva già mostrato di non afferrare, come ad esempio nel caso della persecuzione nei confronti del Dott. Genchi.

Il Dott. Boffo, nell’edizione dell’Avvenire del 1/09/09, ha dato una lunga ed esaustiva versione dell’accaduto. Ebbene Il Giornale, non solo si è ben guardato dall’entrare nel merito delle dichiarazioni (per altro verosimili) ma dimentica un fatto come quello della sola rifilata coscientemente ai suoi lettori. Quel condensato di ingiurie vergognose che ci riporta alla mente quegli idioti comunicati di depistaggio degli anni settanta in cui presunti brigatisti parlavano il linguaggio di anonimi marescialli di Pubblica Sicurezza, sembra sfornato dallo stesso gruppo di lavoro di quei tempi.

“Sua Eccellenza”? “Attenzionato” ? “Noto omosessuale”?

I vescovi ci fanno sapere di aver ricevuto “l’informativa” (due fogli A4 tenuti insieme da una graffetta) nel mese di maggio. Possiamo capire quindi che cosa si intende per diritto all’informazione nella redazione de Il Giornale. Possiamo anche immaginare qualche sperduto ufficetto accorpato a chissà quale strano ente statale, composto da poche persone che a colpi di ciclostile e carta carbone aspettano la pensione.

Nell’atteggiamento complessivo de Il Giornale non si evince la volontà di chiarire la vicenda secondo quella che dovrebbe essere la deontologia professionale, ma solo la missione di infangare una persona rea di aver espresso una posizione contraria al Premier .

Nell’attacco all’On. Di Pietro, il Dott. Feltri, non solo non ha ritrattato le vergognose e fallaci accuse partite dal suo quotidiano, ma si è anche dimenticato di informare i suoi lettori circa gli sviluppi legali della vicenda che lo vedevano non limpido protagonista. Temo che anche in questo caso seguirà il già collaudato modus operandi.

Trovo molto strano che pochissime persone abbiano rilevato che esiste una profonda differenza fra la posizione pubblica del Dott. Boffo e quella di Berlusconi, i romani dall’alto della loro millenaria esperienza di cosa pubblica dicevano "quel che fa Cesare interessa Roma" intendendo che nel caso dei massimi vertici delle istituzioni è inscindibile l’operato pubblico da quello privato. Ebbene, il Dott. Boffo anche se persona importante e famosa non ricopre cariche pubbliche, mentre il nostro Romolo Augustolo sì.


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