India. Tra i morti un italiano. Cordoglio del Ministro Frattini

par Giovanni Mistero
giovedì 27 novembre 2008

Sul sito del Ministero degli Affari Esteri, il Ministro Frattini esprime il cordoglio per l’italiano morto a Mumbai:

Al termine di complessi accertamenti in una situazione che rimane molto tesa l’Unità di crisi in stretto raccordo con le nostre autorità diplomatico consolari in India ha potuto confermare l’avvenuto decesso di un nostro connazionale negli attentati che hanno avuto luogo a Mumbai. Si tratta del sig. Antonio de Lorenzo. Il Ministro degli Esteri Frattini nell’esprimere il suo profondo cordoglio e la sua vicinanza ai familiari ribadisce la più ferma condanna per quanto accaduto a Mumbai che conferma la necessità che la comunità internazionale mantenga alta la guardia contro questi atti di violenza gratuita ed ingiustificabile che colpiscono la popolazione inerme.


Dopo gli attacchi di stanotte a Mumbai e le dichiarazioni di Obama, l’Italia, quindi, piange il suo morto.
 
La Farnesina ha confermato la morte di un cittadino italiano: Antonio De Lorenzo (deceduto probabilmente a seguito dello scoppio di una granata). 
 
Questa tremenda notizia è arrivata proprio mentre la polizia liberava il Taj Mahal (che però adesso continua ad essere in fiamme).
 
All’Hotel Oberoj, invece, cominciano le prime liberazioni.

 
Secondo un primo bilancio provvisorio della polizia indiana ci sarebbero 101 morti di cui 6 stranieri e più di 300 feriti (fonte Le Monde)
 
Tra i morti stranieri, oltre all’italiano, ci sarebbero un cittadino britannico un giapponese e un australiano.
Tra gli ostaggi invece ci sono anche due membri del Parlamento europeo.
 
Gli attacchi sincronizzati sono cominciati alle 22.30 ora locale (18.00 ora italiana). Uomini armati hanno attaccato la stazione centrale di Mumbai (Bombay), gli stessi attacchi sono avvenuti negli hotel di lusso Taj Mahal e Oberoi (Trident) e nel caffè Leopold, celebre ristorante dei turisti, e in svariati ospedali della città.
 
Il numero preciso dei commandos è ancora incerto. La loro età, però, sembra aggirarsi tra i 20 e i 25 anni.
 
Sembra anche che le prime rivendicazioni riguardino la liberazione dei mussulmani detenuti in India.
 
La polizia indica gli assalitori come facenti parte del movimento Studentesco Islamico d’India (SIMI), un’organizzazione fuorilegge. Le prime dichiarazione (fonte AP) li indicano legati a dei gruppi pakistani e del Bangladesh. Il SIMI e il gruppo che già 2 anni fa si era reso autore degli attentati esplosivi alle periferie di Bombay che fecero 187 morti, nei convogli ferroviari.
 
Il governo regionale di Maharashtra (ovest dell’India) ha decretato la chiusura del centro di Bombay e di tutti gli uffici pubblici.

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