Indesit: a rischio 1500 posti di lavoro

par Valeria Russo
lunedì 5 agosto 2013

Vacanze al sapore di licenziamento per i 1500 operai delle industrie Merloni Indesit. Sarà un agosto di attesa e di timore: licenziamenti a tappeto o cassa integrazione? A settembre l'ardua sentenza. Gli operai gridano: "Non è dietro una scrivania che si costruisce un elettrodomestico! Vogliamo ciò che ci è dovuto!".

Sono cominciate le ferie per i dipendenti dell’Indesit Merloni di Melano (Fabriano), eppure l’amaro in bocca resta. Il timore di licenziamenti a tappeto al ritorno dalle vacanze non lascia riposare tranquilli centinaia di operai che al colosso degli elettrodomestici hanno dedicato tutta la propria vita. 

Si annuncia un settembre caldissimo per la famiglia Merloni, che porta sulla coscienza ben 1450 lavoratori e più. Lo sciopero dei 5000 fabrianesi, lo scorso 31 luglio, ha dimostrato la coesione di un’intera popolazione operaia contro sacrifici e tagli alla vera forza lavoro delle fabbriche di Merloni. 

“I veri lavoratori sono nelle fabbriche a sporcarsi le mani, a sudare d’estate e a patire il freddo d’inverno, sono padri di famiglia, giovani immigrati dal Sud, che hanno fatto dell’Indesit e di Fabriano la propria casa ed il proprio porto sicuro - ha esordito uno degli scioperanti - senza nulla togliere agli altri dipendenti, non è stando dietro una scrivania e davanti un computer che si costruisce un elettrodomestico!”. 

Sono carichi di rabbia e di amarezza i giovani operai, ma anche i veterani, che non vogliono scendere a patti che conducano come la Fabbrica Italia di Marchionne a cassa integrazione e licenziamenti. L’estate infernale dell’Indesit continua.


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