Inchiesta P3: Dell’Utri tace e consiglia il silenzio. Un messaggio?

par L’89
mercoledì 28 luglio 2010

Interrogato dai Pm sulla P3, Marcello Dell’Utri decide di non aprire bocca: "Ho imparato". E consigliare il metodo a chi dovesse trovarsi nella stessa situazione. Un messaggio?

Uno può scrivere paginate intere: “all’estero chissà cosa”, “ma vi pare che in Francia sarebbe potuto accadere”, “ma ve lo immaginate negliStates uno così”, “questo è senatore della repubblica“. Altre pagine le si può riempire di “Visto? Non ha parlato!”, “Chissà cosa nasconde”, “Fregato”. Semplicemente, basterebbe un’osservazione. Facile facile. Dell’Utri, interrogato dai Pm sull’inchiesta “P3” non risponde? No, dice che

Palermo 15 anni fa ho parlato 17 ore e sono stato rinviato a giudizio sulla base della mie dichiarazioni. Ho imparato da allora. Sono un indagato provveduto, mi sono avvalso della facoltà di non rispondere che reputo una regola fondamentale dell’indagato provveduto. Il consiglio che do a tutti coloro che dovessero trovarsi in un’analoga situazione è di non parlare perché lo dice la legge. La legge infatti permette di avvalersi della facoltà di non rispondere.

E a me viene da dire “Bene. E’ così che si fa”. Punto. Specie se devi dire agli altri, in qualche modo, di tener la bocca serrata.
U‘

 

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