Incendio nei laboratori della polizia scientifica: distrutti i reperti dell’attentato di Brindisi

par Notte Criminale
lunedì 9 luglio 2012

Alle 4.00 di lunedì 2 luglio, un'esplosione, fortunatamente senza vittime, ha bruciato il laboratorio della Polizia scientifica all'interno della Direzione centrale della Polizia a Roma. Nel grosso complesso sulla Tuscolana che riunisce tutti gli uffici centrali e i reparti del ministero degli Interni, non risulta esserci nessuna ipotesi di dolo. 

Sì, pare sia stato Caronte e le sue temperature a bruciar tutto. Eppure, a voler pensar male, verrebbe da chiedersi, come giustamente fa Massimo Sideri sul Corriere della Sera, perché far trapelare la notizia quasi una settimana dopo?

Con la notizia oggi, trasuda più di un po’ di imbarazzo soprattutto perché ad andare in fumo sono stati alcuni fascicoli importanti: uno tra tutti i reperti della bomba di Brindisi. Certo, l'intervento dei vigili del fuoco in piena notte ha limitato i danni ma nel frattempo sono andati distrutti diversi reperti ospitati in laboratorio per essere analizzati. 

All'interno del laboratorio c'era almeno uno dei reperti legati a Giovanni Vantaggiato, il 68enne responsabile dell'esplosione di fronte alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi dove, lo scorso 19 maggio, ha perso la vita la studentessa Melissa Bassi
 
Secondo alcune fonti la prova era già stata valutata, registrata e quindi campionata, scrive ancora Massimo Sideri sul Corriere della Sera continuando “Non ci dovrebbero essere conseguenze nel processo (anche perché Vantaggiato è reo confesso, peraltro anche di un altro attentato). Ma intanto si stanno ancora rimettendo a posto i pezzi dell'ufficio devastato dall'esplosione e non si può escludere qualche altra brutta sorpresa”. Già, chissà quale sarà.

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