In Svizzera un referendum per il reddito di cittadinanza

par Carlo Santi
sabato 1 giugno 2013

È una proposta del Movimento 5 Stelle, da sempre caldeggiato e che piace sia a destra sia a sinistra, ma è ben lontano dall’essere considerato in dirittura d’arrivo in Italia.

In Svizzera, invece, paese con il tasso di ricchezza base fra i più alti del mondo, sono state raccolte 100 mila firme per un referendum proprio sul Reddito di Cittadinanza.

Nella regione elvetica il Reddito di Cittadinanza viene così concepito: un tetto minimo di 2500 franchi mensili per ogni cittadino maggiorenne, non subordinato ad alcuna contro prestazione. E’ individuale, quindi corrisposto a singoli, non è subordinato ad alcuna contro prestazione e non sostituisce il salario o le indennità perdute.

Bernard Kundig, sociologo ed esponente del BIEN (piattaforma mondiale fondata nel 2001), sul Reddito di Cittadinanza esprime quanto segue:

“È l’unico modo per preservare l’umanità dall’agonia del capitalismo, consentendole un atterraggio in dolcezza senza eccessivi traumi. Prenderebbe il posto del ginepraio di deduzioni fiscali, sussidi e pensioni minime, venga corrisposto un reddito di base incondizionato. “Con il reddito di base garantito i cittadini sarebbero sollevati dalla necessità di trovare un lavoro, peraltro sempre più raro, ad ogni costo, disponendo della possibilità di scegliere l’attività a loro più congeniale, per contribuire al processo sociale e a porre le basi di una società postindustriale rispettosa della natura”.

Per finanziare l’iniziativa alla Svizzera occorrerebbero circa 400 miliardi di franchi, che corrispondono a 320 miliardi di euro. Il Parlamento elvetico è già al lavoro, queste risorse dovrebbero essere tolte da sprechi e da altri finanziamenti, anche se importanti per il welfare come i sussidi e le pensioni per persone indigenti o disoccupate.


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