In Spagna la crisi continua. Precipitevolissimevolmente

par Nihil NIhil
mercoledì 29 febbraio 2012

Dopo la Grecia pare che anche in Spagna la situazione stia precipitando.

L’andamento negativo dell’economia reale, l’esplosione della pustola immobiliare e l’alta disoccupazione (il 23%, la più elevata dei paesi della zona euro) ha avuto un impatto parecchio sfavorevole sui conti pubblici.

Il ministro delle Finanze, Cristobal Montoro, pur specificando che il dato è ancora temporaneo, ha annunciato che il rapporto deficit pubblico/pil nel 2011 è stato dell’8,5% quando il precedente governo Zapatero aveva previsto di ridurre al 6% del prodotto lordo il deficit nel 2011.

Il ministro dell’Economia, Luis de Guindos, ha la speranza di riuscire a contrattare con la Commissione Ue un obiettivo meno impegnativo per il deficit/pil di quest’anno.

Quello corrente è del 4,4%, ma per renderlo concreto il governo guidato da Mariano Rajoy, dovrebbe attuare una nuova manovra da 25 miliardi, dopo quella da 15 miliardi di poco tempo fa: allucinante in un paese dove la disoccupazione è del 23%.

Adesso bisogna attendere Bruxelles; qualora dovesse preponderare la linea rigorosa, la Spagna piomberebbe nel dramma greco: obiettivi non rispettati, manovre più dure che aumentano la recessione, stagflazione.

I prossimi paesi candidati a cadere in questa spirale sarebbero Portogallo e Italia.

Scenderemo nel gorgo muti...?


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