In Italia i conti correnti costano troppo, meglio il materasso
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giovedì 11 luglio 2013
L'europa delle banche. I governi delle tasse.
Depositare mille euro in banca e ritrovarsi a fine anno con appena settecento euro sul conto corrente. Oggi funziona proprio così! Gli interessi corrisposti dalle banche sui denari versati dai correntisti sono prossimi allo zero. Per contro il costo di un conto corrente bancario non solo divora nel giro di pochi giorni quel minimo d’interessi corrisposto dai vari istituti di credito, ma addirittura va ad erodere il capitale del correntista che, però, se solo si azzarda a chiedere un prestito o un mutuo, non solo deve sudare le proverbiali sette camicie prima di ottenerlo, ma deve sottostare a tassi d’interesse che dire esosi è dire poco.
Tant’è che nel Belpaese sta tornando di moda “il materasso” come rifugio sicuro dei risparmi degli italiani: lì sotto, almeno questo è certo, che i tuoi soldi nessuno te li tocca e se metti cento, il giorno dopo trovi sempre cento! Ma del resto cosa volete farci, non sono stati forse i cittadini, con i loro risparmi e i loro sacrifici, a salvare le banche dal default? Ormai è fin troppo evidente che questa è l’Europa delle banche, non certo l’Europa dei cittadini, sudditi impotenti di un sistema che continua a spremerli come limoni proprio per salvare le banche! Ma torniamo al nostro caro, anzi carissimo, conto corrente. Ma quanto ci costa tenere i soldi in banca? Il costo dei conti correnti in Italia ha una media annua che, nel 2012, si è attestata sui 300 euro. È quanto risulta da un'indagine di Adusbef e Federconsumatori che hanno preso in esame i dati delle 10 maggiori banche italiane, esaminando, tassi, costi, spese e condizioni con l'ISC, l'Indicatore sintetico di costo.
La spesa massima è imposta da Banca Popolare di Vicenza con 2,20 euro; la minima da Banca Sella con 1,81 euro. Unicredit non impone spese se non ha agenzie nel comune dove si effettua il prelievo. Bonifici: per i bonifici Italia con addebito in conto, il costo medio per bonifici presso altra banca, si aggira attorno ai 4,60 euro. La più costosa risulta essere Unicredit con 5,25 euro per bonifici, seguita da Banca Popolare di Milano e da Banca Polare di Vicenza (con 5 euro). La più economica risulta essere Banca Sella con 3,50 euro. Per bonifici presso stessa banca la più economica risulta essere il Credem con 2,37 euro.
"RISTRUTTURAZIONI IMMOBILIARI E INTERVENTI DI RISPARMIO ENERGETICO - Per usufruire delle detrazioni fiscali ai sensi della Legge n. 449/97 (recupero del patrimonio edilizio) e successive modifiche, e della Legge n. 296/06 (interventi di risparmio energetico) e successive modifiche, il bonifico deve essere necessariamente effettuato in Agenzia, e non attraverso la Banca via Internet o via Telefono"!
Questo quanto si apprende dal portale web della BNL nella sezione dedicata ai bonifici online. Il tutto, neanche a dirlo, con relativi costi aggiuntivi per il cliente e con buona pace del conto digitale, veloce, comodo e... vantaggioso! Vantaggioso sì, ma solo per la banca! Evviva l’Italia! Evviva l’Europa delle banche!