Imprenditoria Italiana, la nuova Aristocrazia

par morias
venerdì 10 aprile 2009

La casa dei mercanti è in alto sopra il monte, la casa dei servi è in basso dopo il ponte: ma le paure scendono giù, mentre i sogni salgono su.
(Augusto Daolio, I Nomadi- Mercanti e Servi)

Il Sole 24 Ore pubblica un articolo che riporta la lista degli stipendi dei manager riferiti all’anno 2008.

Abbiamo provato a mettere in relazione le somme percepite da quattro dirigenti con la variazione del valore azionario delle società da essi amministrate nel corso dell’ultimo anno. 

 Manager Compensi (€) Società

  Titolo Apr.2008 Apr.2009
 
Oramai gli stipendi di manager o degli amministratori delle maggiori società italiane sono assolutamente fuori controllo, e spropositati rispetto agli effettivi risultati raggiunti dalle aziende da essi dirette.

Cresce intanto in Europa la protesta e la rabbia nei confronti degli amministratori, che possiamo definire l’Onda Francese: cinque dirigenti della Caterpillar sequestrati il 31 marzo nei loro uffici, l’auto del finanziere Pinault assediata dagli operai a Parigi, il sequestro di Serge Foucher, numero uno di Sony France ed altri episodi simili in Scozia e in Inghilterra.

I lavoratori delle grandi industrie e tutti coloro che vivono con un reddito al di sotto della soglia di povertà stanno prendendo coscienza del motivo vero che ha originato questa crisi: l’avidità.
E non sono più disposti a tollerare l’arroganza del potere imprenditoriale che si sta trasformando in una nuova aristocrazia feudataria medioevale.


Marco Vitale, in un suo saggio "America. Punto e a capo" dà una sua spiegazione che ci vede perfettamente concordi.

<<Il sistema imprenditoriale, così determinante per la vita economica, è stato scalato da una nuova classe, fatta per lo più da volti anonimi, che si è autopromossa a nuova aristocrazia, che con l’antica aristocrazia ha delle analogie, ma anche molte differenze. L’elemento comune principale è che essa preleva un surplus che non ha alcuna relazione con i servizi resi, ma che deriva solo da una posizione di potere occupato.... posizione di potere sottoposta a ben pochi controlli. 

Una delle differenze principali con le vecchie aristocrazie è che queste avevano la funzione di dirigere e proteggere la loro popolazione, mentre l’aristocrazia industriale non ha questa pretesa: essa vuole solo servirsi della popolazione di appartenenza, non dirigerla. Essa non assicura ai suoi membri una solida stabilità, ma è sottoposta a rapide mutazioni: il mercato e la competizione non permettono il prolungarsi a lungo di posizioni parassitarie.>>

Il sistema corrotto e corporativo non è solo dannoso per l’economia in senso generale, e non intacca solo la vita delle persone in termini di reddito ed occupazione.

La sua è una pericolosità che mette a rischio la vita stessa della popolazione: come i tragici eventi di questi giorni, riferendomi al terremoto che ha colpito l’Abruzzo, metteno in evidenza.

La negligenza nelle tecniche di costruzione, e circa la qualità dei materiali per l’edilizia in territori ad elevato rischio sismico, ha provocato l’arricchimento di pochi, e la morte di molti.

<<La casa dei servi, casa da rifare. Ai primi scossoni può anche crollare>>.

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