Immigrazione: un anno di crisi europea
par Carlo Santi
mercoledì 30 dicembre 2015
Oggi non è più solo la disoccupazione che preoccupa i cittadini europei, nel 2015 la loro prima angoscia sono stati i flussi migratori.
Nel 2014, fra le tante preoccupazioni dei cittadini europei, la maggiore di queste era la disoccupazione. E non poteva essere altrimenti, lo stato di disoccupazione, a seguito di oltre cinque anni di crisi devastante per i lavoratori di tutta Europa, ha fatto registrare un numero di disoccupati mai visto prima: 24 milioni.
Oggi non è più solo la disoccupazione che preoccupa i cittadini europei, nel 2015 la loro prima angoscia sono stati i flussi migratori di persone che provengono da fuori i confini dell'Europa. Non è un fatto meramente razzista, anche se la cosa sta facendo crescere questa ‘corrente di pensiero’, bensì la presa d’atto dell’incompetenza dei leader d’Europa, in merito alla gestione della crisi dei rifugiati provenienti dal Medio Oriente, che ha determinato una pessima conduzione del problema da parte dei singoli governi e delle autorità europee.
Un milione di immigrati
Invaderemo l’Europa con un milione di rifugiati...
Il problema dell’immigrazione proveniente dal Medio Oriente si inserisce in un contesto di ‘aiuto umanitario’. Però la vicenda, a un’attenta analisi, appare molto più complessa. Questo particolare aumento di flussi migratori, in maggior parte di siriani che cercano rifugio in Europa, non può essere spiegato solamente con il fatto che in Siria esiste la guerra civile, perché quel conflitto ha avuto inizio più di cinque anni fa. Le brutalità, le stragi genocide e le centinaia di migliaia di morti, causati per colpa di entrambe le fazioni, e quindi sia dell'esercito di Bashar al-Assad che delle forze ribelli che lo combattono, non sono un problema di oggi, bensì è una vecchia e angosciosa storia che è iniziata molto tempo prima.
Un’Europa allo sbando
L'arrivo di così tanti rifugiati dovrebbe essere visto come un vantaggio per i paesi europei, che rischiano a breve l’invecchiamento della popolazione. L’Europa ha bisogno di giovani talenti pronti a lavorare e a far riprendere un’economia in crisi. A quanto pare, però, non tutti gli europei la vedono in questo modo. Eurostat ha registrato un incremento di opinioni negative in materia di immigrazione in 18 paesi dell'Unione europea, tra questi sono particolarmente ostici alla soluzione del problema i paesi dell’Est Europa che hanno provveduto a innalzare subito barriere lungo i loro confini per impedire il passaggio dei migranti.
Eppure un milione di rifugiati dovrebbe essere considerato come fosse una 'goccia d’acqua nell’Oceano', in pratica un flusso perfettamente assorbibile se pensiamo ai 510 milioni di cittadini dell’Unione europea. Secondo i dati pubblicati dall’ONU, in merito ai saldi netti di afflussi e deflussi di popolazione nel mondo, per il periodo che va dal 2011 al 2015 gli Stati Uniti, con una popolazione di 320 milioni, ha aggiunto cinque milioni in più di immigrati mentre la UE, nello stesso periodo, non ha raggiunto nemmeno quota due milioni.