Immigrazione: gli ultimi degli ultimi

par Antonello Laiso
venerdì 11 gennaio 2019

La questione della Sea Watch e Sea Eye è solo l'ennesima prova a far trasparire quelle indecisioni e spaccature non solo all'interno della maggioranza di Governo ma finanche all'interno delle due coalizioni politiche che fanno parte dello stesso Governo.

 
Il matrimonio M5s e lega è stato un matrimonio innaturale come discedenza da quei diversi ideali politici dei singoli partiti per dar vita a questo Governo, è sempre piu palese che è stato un matrimonio che "non s'aveva da fare".
 
Infatti, il M5s, non solo nasce come partito a spiccata vocazione meridionalista, ma come quel partito che voleva rompere quegli schemi delle vecchia politica, quegli schemi anche facenti parte della Lega che è già stato un partito di Governo. Come la Lega è stata, come ben sappiamo, quel partito a spiccatissima tendenza federalista, quel partito nato al nord protettore di quel nord a cui riconosceva il dominio assoluto a scapito di quel meridione che non esisteva, che non doveva esistere in quell' Italia che doveva diventare tutta padana.
Del resto i fatti della lega... sono diventati storia,parliamo logicamente della Lega di Bossi.
 
Ritornando ai porti chiusi, mi sembra normale, doveroso e logico regolamentare l'immigrazione nei modi nei tempi con regole sicure e non in contrasto con quelle norme comunitarie. Altrettanto doveroso stabilire con l'Eurozona i flussi ed il numero dei migranti che in tutti i casi anche sbarcando a Genova, a Napoli, a Palermo o altrove, sbarcano in Europa.
Allora se i migranti sbarcano in Europa e l'Eurozona ha stabilito precise e dovute politiche Comunitarie sull'immigrazione, la soluzione non può venire della nostra Nazione, ma da tutta l'Eurozona, mentre quella soluzione umanitaria doverosamente ci appartiene.
 
Se ci sono quote, se ci sono disposizioni, se ci sono accordi comunitari su un problema di antica data che tanto impensierisce e ha impensierito sembra dovuto il rispetto di quelle norme stabilite da tutti i paesi dell' Eurozona. Non possiamo e non siamo tenuti a a fare gli sceriffi di quell' Europa.
 
Abbiamo avuto da poco il giusto timore di una procedura d'infrazione per la manovra finanziaria per il nostro debito pubblico e abbiamo giustamente trattato con quell' Eurozona per il rispetto di quelle regole, abbiamo corretto, abbassando quel deficit, allora anche  l'Eurozona deve necessariamente rispettare quelle regole d'accoglienza Comunitarie per la quota migranti stabilita ad ogni singola Nazione .
 
In ogni caso sembra scontato anche a gran voce di esperti che per chiudere un porto sia necessario un ordinanza , serve un decreto per chiudere i porti. Diversa è la questione dello sbarco che può essere bloccato per situazioni di ordine pubblico motivate .
 
Allora se i porti sono ed erano aperti, eventuali autorizzazioni all'attracco possono essere date solo dalla Capitaneria di Porto, massima istituzione tra le acque e la terra ferma.
In sostanza le navi avrebbero potuto attraccare ma non far scendere i migranti.
Ma a quel punto ad un ostacolo di realizzare piena libertà di movimento non si sarebbe posto una limitazione a quella dovuta libertà?
 
La soluzione non potrà più venire da regole interne che in tutti i casi portano a spaccature ed a ennesimi ondeggiamenti forti di Governo, la soluzione deve essere necessariamente il rispetto di quelle quote a cui tutti i Paesi dell'Eurozona devono essere tenuti ad osservare.
Se si vuole far parte di quel' Eurozona si devono necessariamente rispettare quelle regole.
Esistono in tutti i casi i mezzi efficaci per l'eventuale non rispetto, che certamente non sono le guerre fatte a quei i migranti ultimi degli ultimi nel mondo.
Antonello Laiso
 

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