Il viaggio di Tremonti in treno: un’operazione mediatica

par Paolo Borrello
giovedì 10 febbraio 2011

Una commedia all’italiana, con Bonanni e Angeletti patetici comprimari, il viaggio di Tremonti verso il Sud. Di stazione in stazione, ecco per tappe la cronologia del viaggio da passeggeri “qualunque” del Ministro dell'Economia Giulio Tremonti e dei leader sindacali Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. Tra battute e ricette per il Sud, la cronistoria di un viaggio particolare che oggi vedrà il ritorno in pullman sulla grande incompiuta, la Salerno Reggio Calabria.

Ore 11.30: Tremonti presenzia alla conferenza stampa che annuncia il pacchetto di misure per l'economia “Sarò sintetico - dice - altrimenti perdo il treno”. Ma non dice per andare dove alimentando il mistero tra i cronisti. 

12: la partenza da Roma su un Frecciarossa diretto a Napoli. Con lui i leader delle due organizzazioni sindacali. 

13.12: l'arrivo a Napoli centrale. Tremonti dribbla i cronisti “ho l'influenza”. È Bonanni a spiegare il senso dell'iniziativa volta a “sensibilizzare le istituzioni locali a cooperare per superare il gap che divide in due il Paese”.

13.58: in perfetto orario parte l'Intercity diretto a Siracusa. Sacca sulle spalle e abbigliamento sportivo, camicia e maglioncino, i tre, dopo un caffè al bar della stazione, salgono in seconda classe spiazzando cronisti e personale delle ferrovie. La carrozza è per metà vuota. In pochi riconoscono gli illustri passeggeri. A bordo soprattutto studenti e qualche extracomunitario. 

14.15: Tremonti torna dalla toilette sconsolato: “C'era il sapone ma non l'acqua” e parla del disservizio all'amministratore delegato di Trenitalia Mauro Moretti che lo chiama al telefono per dargli il benvenuto. “L'ho sentito preoccupato”, ironizzerà più tardi. Il pranzo è un panino al prosciutto con una sfogliatella riccia per dolce. Da bere acqua. 

14.50: a Salerno il ministro tira fuori delle carte e interroga i cronisti sulla storia dei luoghi che saranno toccati dal viaggio. Cita Goethe, Ferdinando di Borbone, Garibaldi, Cavour, Parmenide e Zenone. Poi si parla di Sud con Bonanni e Angeletti: sotto accusa la classe dirigente del Meridione che non sa spendere. Sul marciapiede della stazione due poliziotti. 

16.50: superato Sapri, l'ultimo comune prima di entrare in Calabria, Tremonti scorge dal finestrino l'isola di Dino “Ci sono stato dopo la maturità”, ricorda. E poi tira fuori gli espedienti utilizzati quando da ragazzo viaggiava in cuccetta: “Mi chiudevo dentro col fil di ferro oppure legando lo spago alla caviglia. Lo avevo visto fare in un film di Peppone e Don Camillo. Funziona”. Passa il carrello con le bibite e il titolare dell'economia esclama: “Oh, miraggio”. Per tutti caffè e wafer.

17.10: si arriva a Lamezia Terme. I tre passeggeri scendono. C'è da aspettare la coincidenza per Reggio Calabria che arriva dopo poco. Il convoglio è pulito e il ministro ironizza: “Non l'avranno mica ripulito per l'occasione?”. In stazione i poliziotti sono diventati dieci. 

17:30: si passa per Rosarno. Tremonti va in bagno. “Stavolta l'acqua c'era, mancava il sapone”. 

18.52: in ritardo di due minuti rispetto all'orario previsto si arriva a Reggio Calabria dopo circa sette ore di viaggio. “Troppe”, dice il ministro, che sul treno riceve il benvenuto del sindaco Raffa con tanto di fascia tricolore. Come commentare? Il viaggio di andata, come quello di ritorno, di Tremonti non può che essere definito ridicolo. A parte il fatto che invece del Frecciarossa avrebbe potuto utilizzare, non dico un “regionale” ma un Intercity ed avrebbe potuto verificare che le condizioni del viaggio sarebbero state molto meno confortevoli, ma per accertarsi che la situazione di chi affronta una viaggio in treno o in auto da Roma a Reggio Calabria e ritorno è spesso molto difficile, qualche volta drammatica, era proprio necessario che Tremonti intraprendesse quel viaggio, con tanto di giornalisti al seguito? Non sono sufficienti le testimonianze, numerosissime, dei viaggiatori, soprattutto di quelli pendolari, dalle quali si possono desumere i grandi problemi delle infrastrutture ferroviarie e stradali soprattutto ma non esclusivamente nel Sud?

Quella di Tremonti è solamente un’operazione “mediatica” ma che lascia il tempo che trova. Non credo proprio che i consensi nei confronti del ministri siano aumentati, anzi forse saranno anche diminuiti, dopo questo viaggio. Patetici infine Bonanni ed Angeletti che si sono prestati a fare i comprimari di una commedia all’italiana, peraltro di un livello qualitativo molto basso, come i “cinepanettoni”.


Leggi l'articolo completo e i commenti