Il trionfo degli euroscettici

par Angelo Cerciello
lunedì 26 maggio 2014

Il Front National di Marine Le Pen in Francia è primo partito con il 25%. L’UKIP di Nigel Farage è primo partito nel Regno unito e Syriza di Alexis Tsipras è primo partito in Grecia. Questi i risultati dei maggiori partiti euroscettici alle elezioni europee. Come previsto il PPE e il PSE saranno costretti a formare una larga intesa, come già avvenuto in Italia e in Germania dopo le elezioni politiche. Un voto europeo che ha consegnato la grande vittoria dei partiti euroscettici che hanno triplicato i loro seggi nel parlamento europeo.

Le misure di austerità e rigore portate avanti dall’Europa nei tempi recenti hanno determinato questo risultato odierno, oltre alla grande percentuale di disoccupati e alla crisi economica più grave dal dopoguerra.

La linea economica tenuta dall’Europa è stata “rigettata” da tanti cittadini europei che hanno dimostrato il loro dissenso in modo eclatante.

E ora, come già detto, si passerà alla formazione di una coalizione di “larghe intese” nel Parlamento europeo che non rispecchierà il voto di tanti europei e la quale sarà dimostrazione ulteriore di una situazione di postdemocrazia e di democrazia sospesa che possiamo osservare in tanti paesi occidentali. In questo voto europeo c’è stata anche un grande astensione, anch'essa dimostrazione di deficit di democrazia.

Inoltre bisogna anche ricordare che molti partiti euroscettici hanno usato per convincere i loro elettori, oltre al tema dell’euro e della linea economica tenuta dall’Europa, il tema dell’integrazione di tanti immigrati provenienti dai paesei dell’Est europeo e il tema del processo di globalizzazione che ha determinato la rovina di tante aziende locali.

Un risultato elettorale che mostra in modo chiaro e nitido il sentiment di larghe fasce della popolazione europea impoverite per la crisi e per le manovre economiche condannate dai più famosi premi nobel per l’economia tipo Krugman e Stiglitz.

 

Foto: EU Exposed/Flickr


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